Lagonegro-Sicignano: irrecuperabile?

imagesRiaffiora, nel dibattito del Consiglio Regionale sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pittella, come un  “sussulto di vecchi intenti”, il “ripristino” della tratta ferroviaria Lagonegro-Sicignano, chiusa nel 1987. Argomento, per la verità, caduto in obsolescenza da  qualche tempo, riesumato di tanto in tanto, senza la giusta e necessaria convinzione per valutarlo nella sua vera importanza. Chi scrive ebbe l’opportunità, di concerto con i colleghi senatori Pinto (del Collegio  di Sala Consilina – Vallo della Lucania ) e del sen. Vozzi, di essere presentatore di un emendamento alla legge finanziaria dello Stato del 1994, che prevedeva una spesa di 35 miliardi di lire (Em. 2.Tab.B3).  Tale finanziamento,  “finalizzato al ripristino della linea ferroviaria Sicignano-Lagonegro” fu quindi inserito nella previsione di spesa della “Finanziaria 1994” dello Stato. Fu promosso  da chi scrive il 22-2-1994 presso il Ministero dei Trasporti  un incontro operativo presieduto  dal  Capo di Gabinetto  Dr. Rossi Brigante al fine di “definire le modalità di utilizzazione del finanziamento di 35 miliardi di lire, a seguito dell’emendamento presentato dal Senatore Di Nubila ed approvato dal Parlamento.”  A  quell’incontro parteciparono, oltre che i Senatori proponenti, rappresentanti della Regione Basilicata, della C.M. del Lagonegrese, della Regione Campania ai Trasporti ed ai Lavori Pubblici, rappresentanti della C.M. del  Vallo di Diano e dirigenti delle Ferrovie dello Stato. L’iniziativa, pur concretamente formalizzata, con prospettiva di base certa, è andata “illanguidendosi” negli anni successivi, perché non “assistita” più con il dovuto interesse e determinazione e quel finanziamento è stato “dirottato” altrove. Negligenza, errore e responsabilità gravi di omissione! Qualche iniziativa di reviviscenza, più di auspicio che di convinta fattibilità, è riaffiorata in anni successivi, ma con scarsa concretezza: studi di fattibilità commissionati dalla Regione Campania ad una società privata, Net-Engeneering; altro analogo commissionato dalle “Ferrovie” nel 1999, e ritenuto attuabile, fatto proprio  anche dalla Provincia di Salerno. ferrovia 01Il Ministero per le Infrastrutture nella legge finanziaria 2003 ha previsto un intervento finanziario statale di 15 milioni di Euro per “il ripristino della tratta Lagonegro- Sicignano, anche su sollecitazione della Provincia di Salerno. Con un accordo, che prevedeva oneri anche a carico di quella Provincia e della Regione Campania. A questi tentativi di “intenti” si correlano  enunciazioni programmatiche e studi, ancora, di fattibilità della stessa Provincia, ma  tutti senza continuità conclusive. Da ultimo nella risposta del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis alla interrogazione dell’on. Tino Iannuzzi nell’ottobre 2013 si apprende di un “nuovo” studio, che ipotizza “la riattivazione di quella tratta ferroviaria per iniziativa di Rfi! Dal versante politico-istituzionale lucano è da registrare solo silenzio!! Eppure quella idea di “ripristino” dovrebbe intercettare non solo sensibilità generiche, ma valutazioni positivamente concrete sulle finalità perseguibili: apertura di un vasto territorio lucano verso l’area del Vallo di Diano e, quindi, verso Salerno; arricchimento di interrelazioni ed interazioni economiche e sociali tra i due territori; alleggerimento della congestione del traffico su gomma del tratto autostradale SA-RC; benefici effetti su fatti di inquinamento ambientale. Era, e resta, auspicio per una integrazione tra territorio lucano e contigui, il Lagonegrese, la Val d’Agri e la vasta area del Vallo di Diano in funzione, anche,  di una verosimile ipotesi, non solo vagheggiamento, di ampliamento di territorio della nostra regione, con reciprocità di benefici per le due aree, nella prospettiva di quella “Grande Lucania”, in cui credono soprattutto le popolazioni interessate, che, però, non trovano adeguate rispondenze e sensibilità  in iniziative politiche ed istituzionali.

Potenza,21-2-2014

 

One thought on “Lagonegro-Sicignano: irrecuperabile?

  1. Sentire parlare del ripristino della tratta ferroviaria Lagonegro-Sicignano (degli alburni, occorre aggiungere) significa, per chi scrive, fargli affiorire i ricordi della sua giovinezza, quando questa linea ha dovuto usarla continuamente per la frequentazione degli studi fino al loro compimento con la laurea.
    Ci sarebbe una postila, per quando riguarda il viaggio che ho fatto con la mia fidanzata – piemontese -, diventata mia moglie., quando l’ho portata a Francavilla per farle conoscere i miei familiari.
    Potrei raccontare episodi, fare ritratti della nostra popolazione, della situazione socio.economica della nostra terra, che i nostri giovani non hanno consciuto.
    Un giorno che avrò tempo, se il sito mi darà lo spazio (non ho ancora capito come si fa a inviare un articolo – prego il signor Giuseppe di dirmelo con una e-mail) proverò a raccontare una Francavilla che nessuno, ftta eccezione per noi vecchi, ricorda più.
    L’emozione maggiore l’ho avuto leggendo che autore dell’articolo é il mio carissimo amico Mario Di Nubila, che avevo perso di vista.
    Mario é rimasto sempre presente nella mia memoria e nei miei ricordi e fa parte della Francavilla che vorrei raccontare.
    Gradirei conoscere i suoi recapiti, anche informatici, per contattarlo.Il signor Giuseppe é vivamente pregato di esaudire questo mio desiderio.
    Grazie.
    A risentirci.
    VITTORIO LO FIEGO- AVVOCATO IN MILANO DEL FORO DI MILANO.

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