Ciao Francavillesi !!! (1^ Parte)

Foto 1 (1)È un onore e un piacere scrivere questo articolo per voi. Inoltre questa occasione mi permette di avvicinarmi e, in qualche modo, di visitare virtualmente il “paese” di origine dei miei antenati, un paese che non ho avuto ancora il piacere di visitare in persona. Questa sarà anche una forma per condividere frammenti delle nostre vite, di condividere ciò che ci accomuna e ciò che ci differenzia. Dico sempre con orgoglio che il 100% del mio sangue è italiano e francavillese, siccome entrambi i mie genitori sono nati a Francavilla e che sempre, con molta passione, mi hanno inculcato l’amore per il loro paese e per le sue tradizioni. Le informazioni che ho risalgono alla seconda metà del 1800 quando i miei bisnonni, Vincenzo Di Stabile e Teresa Spaltro nacquero, si sposarono e costruirono una famiglia con 4 figli: Francesco, Giuseppe, Nicola (mio nonno) e Vincenza Di Stabile. Mio nonno Nicola si sposó con Maria Donadio ed ebbe 2 figli: il più grande, Vincenzo (mio padre) e suo fratello Giuseppe, il quale emigró in Germania dove si sposó con Ingrid, una ragazza di Hannover e con la quale ebbe 3 figli. Dal lato materno i miei bisnonni, Bartolo Rubino e Domenica Schetina, originari di San Severino, si sposarono ed ebbero anche loro 4 figli: Salvatore, Catarina, Mariantonia (mia nonna) e Marianna. Mio nonno, Francesco Viceconte, era un sarto portalefrancavillese e un giorno quando fece visita alla macelleria del mio bisnonno Bartolo, a San Severino, vide una bella giovane che lavorava lì, Mariantonia, che sarebbe stata la sua futura sposa. Nonostante Mariantonia fosse molto più alta e robusta di lui, Francesco non perse le speranze e cominciò ad andare sempre più spesso a comprare la carne alla macelleria a San Severino, fino a quando raggiunse il suo obbiettivo, cioé sposarla e andare a vivere con lei a Francavilla sul Sinni. A Francavilla i due vissero una vita tranquilla, senza grandi sorprese, solo a volte, se c’erano scosse provenienti dal Vesuvio, prendevano le figlie e correvano nella piazza del paese per evitare possibili crolli. Francesco e Mariantonia furono molto felici a Francavilla e lì nacquero le loro 4 figlie: Asunta, Elisabetta, Vincenza (mia Madre) e Domenica; però la felicità non durò molti anni… Infatti il Natale del 1937 si trasformò nel Natale più triste della vita di Mariantonia e delle sue figlie. Francesco di 42 anni quella stessa notte andò a letto presto perchè non si sentiva bene e non si svegliò più per confezionare gli abiti dei suoi clienti nè per vedere crescere e sposare le sue figlie e neppure per conoscere le sue sei nipoti. Immersa in una grande disperazione e decisa a mandare avanti la sua famiglia, Mariantonia lavorò prima alla Segheria di Francavilla e poi, quando alla fine della seconda guerra mondiale il paese sperimentò una grande povertà, sua sorella Catarina, che si era trasferita a Buenos Aires, le propose di emigrare con le figlie e cominciare lì una nuova vita. Le figlie, che allora erano gia belle donne, avevano iniziato a trovare l’amore delle loro vite. Vincenzina aveva incontrato già varie volte Vincenzo, soprattutto quando lui andava da un suo amico parrucchiere che aveva il salone di fronte alla casa di lei. Lí trascorreva pomeriggi interi guardando verso la casa difronte aspettando che Vincenzina uscisse, oppure in inverno la aspettava per lanciarle palle di neve mentre passava… Tra i due cominciava a nascere un grande amore, talmente grande che nè la immensità dell’oceano nè gli anni che sarebbero trascorsi senza vedersi, avrebbero potuto distruggere. Mariantonia vendette tutti i suoi beni e comprò 5 biglietti per la nave che l’avrebbe condotta verso la sua nuova vita in Argentina, un paese prospero che riceveva immigranti da tutta Europa, ma soprattutto dall’Italia della post-guerra. Nel luglio 1949 lasciarono l’Italia con la nave chiamata “Conte Grande” e due settimane dopo, il 6 agosto 1949, arrivano al porto di Buenos Aires in Argentina.

Liliana Di Stabile

LILIANA DI STABILE
LILIANA DI STABILE

“la traduzione spagnolo-italiano è stata curata da Miriam Di Giacomo e Lucia Marcone”

Ciao Francavillesi !!!!

2011-01-01 00.00.00-11Es un honor y un placer escribir este artículo para ustedes, es una manera de acercarnos, y también para mi, es una manera de hacer una visita virtual al “paese” de origen, de mis antepasados, al que todavía nunca tuve el gusto de visitar en persona. Esta será también una forma de compartir fragmentos de nuestras vidas, de compartir lo que tenemos en común y lo que tenemos de diferente. Siempre digo con orgullo que el 100% de mi sangre es italiana y francavillesa, ya que mis padres, ambos nacieron en Francavilla y porque siempre me inculcaron con mucha pasión, el amor por su pueblo y sus costumbres. La información que yo tengo se remonta a la segunda mitad del 1800 en que mis bisabuelos paternos Vincenzo Di Stabile y Teresa Spaltro nacieron, se casaron y construyeron una familia con 4 hijos Francesco, Giuseppe, Nicola (mi nonno) y Vincenza Di Stabile. Mi nonno Nicola se caso luego con Maria Donadio y tuvieron 2 hijos: el mayor, Vincenzo (mi padre) y su hermano Giuseppe quien inmigro a Alemania y allí se caso con Ingrid una chica de Hannover y tuvieron 3 hijos. Por mi lado materno, mis bisabuelos Bartolo Rubino y Domenica Schetina originarios de San Severino, se casaron y tuvieron 4 hijos también: Salvatore, Catarina, Mariantonia (mi nonna) y Marianna. Mi nonno, Francesco Viceconte, era un sastre francavillese y un dia, de visita en la carnicería de mi bisabuelo Bartolo en San Severino, vio una bella joven que también atendía al público, era su futura esposa, Mariantonia. A pesar de que Mariantonia era mucho más alta y robusta que él, Francesco no perdió las esperanzas y comenzó a ir cada vez más seguido a comprar carne a la carnicería de San Severino, hasta que logró su objetivo de casarse con ella y instalarse juntos en Francavilla sul Sinni. Allí, tuvieron una vida tranquila, sin mayores sobresaltos, solo de vez en cuando, si había temblores provenientes del Vesuvio, tomaban a sus hijas y corrían a la plaza del pueblo por si se producía algún derrumbe. Francesco y Mariantonia fueron muy felices en Francavilla y allí nacieron sus 4 hijas: Asunta, Elissabetta, Vincenza (mi madre) y Domenica, pero la felicidad no duraría muchos años…. De hecho, la Navidad de 1937 se convertiría en la Navidad más triste de la vida de Mariantonia y sus hijas. Francesco de 42 años y que esa noche se había acostado temprano porque no se sentía muy bien, nunca volvería a despertarse para confeccionar los trajes de sus clientes, ver crecer y casarse a sus hijas, ni para conocer a sus 6 nietas. Sumida en una gran desesperanza y decidida a sacar a su familia adelante, Mariantonia trabajó primero en la Segheria de Foto 6Francavilla y luego cuando al final de la Segunda Guerra Mundial el pueblo experimentaba una gran pobreza, su hermana Catarina, que ya se había instalado en Buenos Aires, le propuso emigrar con sus hijas y empezar allí una nueva vida. Las hijas que para ese entonces ya eran hermosas mujeres, habían empezado a encontrar al amor de sus vidas. Vincenzina ya se había cruzado varias veces con Vincenzo, sobre todo cuando él iba a la peluquería de su amigo que estaba frente a la casa de ella, y allí pasaba las tardes enteras mirando hacia la casa de enfrente para verla salir o bien en invierno para tirarle una bola de nieve al pasar… Un gran amor comenzaba a nacer entre ellos, tan grande que ni la inmensidad del océano ni los años que pasarían sin verse, podrían destruirlo. Mariantonia vendió todos sus bienes y compró cinco pasajes de barco hacia su nueva vida en Argentina, un país próspero que recibía inmigrantes de toda Europa, principalmente de la Italia de post-guerra. En Julio de 1949, dejaron Italia en el barco llamado “Conte Grande” y dos semanas después, el 6 de Agosto de 1949 llegaron al Puerto de Buenos Aires, Argentina.

  1. Lili: hermoso tu artículo. El barco en el que vinieron se llamaba Conte Grande y llegó el 6 de agosto de 1949. No olvides que yo nací ese anio en el mes de septiembre. No te parece que soy tan italiana como argentina? Fui concebida allí y de haber sido de 7 meses (hecho posible) sería italiana. Me encantaría, solo que no hubiese llegado a la Cámara, es necesario ser argentina nativa. Mi carrera habría terminado en la Primera Instancia. Me alegro que seas vos quien conserve esos lazos. Te quiero mucho. Besos

    1. oltre ai legami di parentela, ti ricordo con affetto, ma il ricordo più bello era l’orgoglio di mio padre di aver in Argentina una nipote Presidente di Corte di Apello. Saluti Mimmo De Benedictis

  2. Caro Giuseppe, e un piacere per noi di contribuire alla storia di Francavilla, como Francavilla e stata la fonte delle nostre storie personali.

  3. Carissima cugina Anita, me pone muy contenta leer tu mensaje. Muchas gracias por tu calido mensaje y por las precisiones. Claro que podrias haber sido italiana por unas pocas semanas de diferencia, pero Dios quiso que fueras argentina para que pudieras ser una gran jueza y contribuir a la justicia del pais. Te quiero mucho. Un besote

  4. EL ULTIMO TRABAJO QUE HIZO MI ABUELO MATERNO, FRANCISCO VICECONTE, FUE UN SOBRETODO A MI ABUELO PATERNO, GIUSSEPPE SALERNO.

Commenta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi