Intervista a Vincenzo Ciano da Piatto (BI) originario di S. Severino Luc.

IMG_2838Vincenzo Ciano, chi sei? Presentati.

Ho 57 anni e da oltre 50 anni vivo in un piccolo paese in provincia di Biella, dove i miei genitori Giuseppe Ciano e Mitidieri Maria Francesca si sono trasferiti dalla Basilicata agli inizi degli anni ’60. Sono sposato con Elena e ho 3 figli: Federico, Alessandro e Benedetta di 26, 25 e 19 anni. Svolgo la professione di geometra come libero professionista.

Sei nato nella frazione di Villaneto, comune di S. Severino Lucano, vicinissima a Francavilla. Ti senti legato a noi oltre che a San Severino?

Si, sono nato a Villaneto una frazione posta tra i comuni di S. Severino Lucano e Francavilla in Sinni. Francavilla, per gli abitanti di Villaneto, è statA sempre un punto di riferimento importante, vuoi perché più vicinA ed anche perchéè un paese da cui ci si deve passare in ogni caso. Inoltre nella mia vita ho conosciuto e conosco moltissime persone originarie di Francavilla, con cui intrattengo rapporti di amicizia molto profondi. Poi devo confessare che, se nei lontani anni ’60, mio padre si è trasferito qui nel Biellese……è grazie ad un consiglio ed all’aiuto che gli diede un suo caro amico di Francavilla.

Sei partito da Villaneto per il Piemonte a 6 anni, cosa ricordi di quel viaggio?

Anche se sono passati tanti anni, ho un ricordo nitidissimo di quel viaggio che durò quasi due giorni. Ricordo benissimo inoltre come si viveva a Villaneto in quei tempi, non esistevano strade carrabili che unissero Villaneto a San Severino o a Francavilla, pertanto ci si muoveva solo a piedi o a dorso di asino (il mezzo di trasporto di cui tutte le famiglie erano dotate). Inoltre la frazione non era dotata di luce elettrica…. arrivata solo qualche anno dopo. Come dicevo, il viaggio durò quasi 2 giorni, percorrendo strade normali (le autostrade erano ancora rare) ed avvenne a bordo di un camion di proprietà di Tanino Breglia (che faceva il corriere tra Francavilla ed il Biellese, abitato da molti paesani). nel camion trovo’ posto tutta la mia famiglia (papà, mamma, io e le due mie sorelle Maddalena e Carmela). Era maggio, Ricordo che ci fermammo a Pescara per una sosta e in quelloccasione vidi per la prima volta il mare.

In quale località del Piemonte siete arrivati? Avevate dei riferimenti? Quali disagi hanno dovuto affrontare i tuoi genitori per inserirsi nella nuova comunità?

In Piemonte arrivammo a Bioglio, precisamente alla frazione Alcinengo, di mattina presto, dove ad attenderci c’erano i suoceri dell’amico di papà (che erano stati avvisati del nostro arrivo). A quei tempi era normale aiutarsi a vicenda tra emigranti della stessa zona e per qualche giorno fummo loro ospiti. Ricordo ancora oggi con gratitudine questa famiglia e i suoi parenti, con la quale nel tempo si è instaurato un lungo e profondo rapporto di amicizia e stima. Nel frattempo, dopo qualche giorno ci trasferimmo in un piccolo alloggio, preso in affitto da mio padre, composto da tre stanze nel vicino comune di Valle S. Nicolao. Devo confessare che non incontrammo grosse difficoltà di inserimento, grazie all’aiuto di compaesani di Francavilla che vivevano in zona già da qualche anno. Ci furono di aiuto e conforto (con molti di loro ancora oggi la mia famiglia intrattiene rapporti di amicizia). Inoltre, al contrario di oggi, il Biellese offriva molte possibilità lavorative alle persone con voglia di lavorare (virtù che a noi lucani in genere non manca).

Vincenzo, primo di quattro figli, unico maschio, cosa ci racconti della tua infanzia/adolescenza da figlio di immigrati?

Non sono il primogenito, ma il secondogenito, e io e le mie sorelle ringraziamo i miei genitori. Con i loro sacrifici quotidiani (papà faceva il muratore e la mamma lavorava in fabbrica) ci hanno permesso di vivere con serenità l’infanzia e l’adolescenza, insegnandoci che nella vita non ti regala nulla nessuno e che tutto bisogna conquistarselo con sacrificio giorno dopo giorno. Vivendo in un piccolo paese in generale si era ben visti e ben accolti dalla gente del posto.

Gli insegnamenti ed i valori umani, trasmessi da mamma e papà Ciano, hanno fatto di te un modello, apprezzato e stimato da tutto il paese (Piatto) che infatti ti ha eletto Sindaco. Immagino l’incontenibile gioia di mamma e papà?

La mia famiglia è vissuta a Valle S. Nicolao fino a quando io avevo 13 anni. Poi, dopo anni di sacrifici, mamma e papà comprarono una piccola casa nel vicino comune di Piatto, dove ci trasferimmo e dove la mia famiglia vive tuttOra. Quando nel 1985 io fui eletto Sindaco del paese per la prima volta, sostenuto da moltissime persone “piemontesi, mamma e papà furono molto felici ed orgogliosi, ma molto attenti a non esternare la loro gioia, timorosi di mettersi in mostra o “vantarsi”, come si dice dalle nostre parti (atteggiamento tipico a mio avviso dei lucani, poco inclini all’apparenza). Spesso papà lavorava il sabato e la domenica, per mantenere la famiglia e permettere a tutti i suoi 4 figli di frequentare e diplomarsi alle scuole superiori, alfine di assicurarci un futuro con meno sacrifici del loro (costretti per necessità a lasciare il loro paese d’origine).

Sei stato Sindaco per 20 anni; cosa ti ha reso così speciale da farti rieleggere 4 volte?

Confesso che a volte me lo chiedo pure io. All’inizio della mia avventura amministrativa non immaginavo tutto questo (pensa ho fatto l’amministratore per 34 anni ininterrottamente dal 1980 ad oggi). Credo che mi abbiano inanzitutto aiutato gli insegnamenti avuti dalla mia famiglia, improntati alla modestia, al lavoro ed alla disponibilità verso la gente ed i miei concittadini in particolare. Se non sbaglio, credo di essere stato il primo sindaco del Biellese “meridionale”, eletto per lo più da persone del nord che mi hanno visto crescere, studiare, vivere tra di loro e capace di rappresentarli.

Vincenzo Ciano non è stato amato e ammirato solamente dai cittadini di Piatto, lo hanno conosciuto ed apprezzato in tutto il circondario, fino ad eleggerlo Presidente della Comunità Montana per dieci anni. E’ tangibile, per chi si reca nel biellese riscontrare l’alta considerazione che si ha verso i Lucani, lo dobbiamo anche ad uomini come te?

1001284_667480286629974_795659773_nTi ringrazio per gli apprezzamenti, che naturalmente mi fanno piacere, ma sono convinto che questi piccoli traguardi da me raggiunti (di cui sono orgoglioso), sono un vanto anche per molte persone originarie di Francavilla e San Severino che vivono nel Biellese e a Piatto in particolare, che hanno avuto in me un punto di riferimento in caso di necessita’.

Ti conosco come persona umile, tenace e riservata, tratto tipico dei lucani, voglio infrangere la tua riservatezza e la tua modestia, per poter condividere la gioia di farci dire come, uno che arriva da Villaneto, in una regione del nord, riesca ad ottenere il prestigioso riconoscimento di Cavaliere della Repubblica, quali le motivazioni?

Hai ragione, sai che Villaneto fino a qualche anno fa non era neppure riportato nelle cartine geografiche (non avendo strade di accesso), e mai e poi mai mi sarei aspettato di ricevere un riconoscimento così importante (di cui sono molto orgoglioso). Ringrazio tutte le persone che mi hanno ritenuto meritevole di ciò, e che a suo tempo hanno inoltrato al Presidente della Repubblica, la proposta di nominarmi Cavaliere. Permettimi solo un ricordo per il mio papà, mancato purtroppo in questi mesi: il giorno che sono stato insignito Cavaliere, il più raggiante e felice era sicuramente lui…….grazie di tutto papà.

Ti hanno stimato e ben valutato anche i colleghi Geometri, infatti, sei stato eletto Presidente del Collegio dei Geometri della Provincia di Biella e, non solo, sei riuscito a conquistarti, in questo ruolo, anche la stima e l’affetto dell’intero Comitato Regionale dei Geometri del Piemonte, tanto da eleggerti Presidente di questo Organo Professionale, cosa ti rende così speciale da riuscire ad avere così alti riconoscimenti?

Questo è il mio impegno attuale (oltre al lavoro), dal 2007 ricopro la carica di Presidente del Collegio Geometri della provincia di Biella e dallo scorso anno anche del Comitato Regionale dei Geometri del Piemonte, impegno che mi affascina e mi appassiona. Non credo di essere speciale, anzi sono normalissimo… solo che quando faccio una cosa, cerco di farla al meglio delle mie possibilità, con impegno e umiltà, ecco credo che essere “un Lucano doc”, nella mia vita mi abbia aiutato molto, in quanto non ho mai dimenticato di essere nato in un paesino del profondo sud, a cui tutt’oggi sono legato e porto sempre nel mio cuore.

 

Vincenzo che dirti se non Grazie, per tutto quello che hai fatto e che farai , la tua opera ci rende orgogliosi di aver donato un figlio, della nostra terra, al già ricco Piemonte. Allo stesso tempo, proviamo rimpianto per non aver saputo trattenere, nella nostra regione, le persone che avrebbero sicuramente contribuito a creare opportunità di sviluppo e crescita sociale ed economica nonché culturale.

One thought on “Intervista a Vincenzo Ciano da Piatto (BI) originario di S. Severino Luc.

  1. complimenti a questo signore della politica oltre che sanseverinese di villaneto;molti traguardi sono stati raggiunti;non ricordo comunque di avervi visto ritornare dalle ns parti;ho visto anche la foto del ns compianto vincenzo d’albo sindaco dal 1970 al 1980 di san Severino : un caro amico perduto;saluti ed auguri mimmo chieffo

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