Islam quando il Miraggio nasconde il nulla

Luigi Pajalich
Luigi Pajalich

In risposta all’articolo “UNIONI (IN)CIVILI : J’Accuse” di Beatrice Ciminelli pubblicato il 24 maggio u.s. su questo giornale, ed ai numerosi commenti che questo articolo ha suscitato, scrive quanto segue:

Incompatibilità ed intese con lo stato. Tutte le confessioni religiose hanno posto in essere accordi con lo stato è con gli stati. Ciò è accaduto in stati laici per eccellenza ma anche in quegli stati i teocratici ovvero confessionali che prevedevano un culto di stato. la Cina comunista addirittura si arroga il diritto di nominare vescovi. Ciò accade non in deroga al principio di separazione fra stato e culto (Re David ne fu il primo esempio) ma proprio in ossequio .

In epoca recente Napoleone si preoccupò ad esempio di regolamentare valdesi ed ebrei.
Dianetics di hubbard in America è riconosciuto come religione. Solo l’Islam è e costituisce eccezione.
Ci sono stati dei pallidi tentativi in Italia con l’istituzione di una apposita commissione e falliti perché era diventata solo un mezzo per presentare richieste in materia di immigrazione.
L islam deve essere regolamentato? naturalmente ma partendo dal presupposto dell’esistenza di cittadini italiani di tale fede… tenendo distinte le istanze, seppur giuste, degli immigrati.
Perché islam è eccezione? per due ordini di ragioni ma anche 3.
In primo luogo pesa l’assenza di un islam unitario e rappresentativo. La distinzione fra sciiti e sunniti è netta da vera guerra del terzo millennio sarà Non fra Occidente ed Oriente e neppure fra islam e cristianesimo bensì fra sciiti e sunniti.
L’islam, più, ha precetti religiosi incompatibili con il nostro ordinamento già indicati dall’autrice (Beatrice Ciminelli), e sopratutto non conosce la nozione di reciprocità: ciò che qui pretende non viene concesso nei loro paesi.
IslamI nostri ‘democratici’ buonisti partono dall’errato principio che questi, conoscendo i valori democratici li apprezzino e rispettino … sbagliano. già li conoscono e disprezzano … lo invocano per ricreare qui le medesime condizioni che hanno portato alla miseria da cui fuggono. Anche la natura delle pretese è subdola e denota la mancanza di dialogo e reciprocità:. non si invoca , ad esempio, una mensa o la possibilità di mangiare cibo halal (consentito) ma si pretende che altri non ne assumano per non esserne ‘disturbati’; in buona sostanza non chiedono di esercitare e processare il loro culto ma pretendono che gli altri si astengano dal professare il proprio. È questo il nodo centrale: islam e sottomissione alla volontà di Allah . Tizio potrà anche vivere da dhimmi ed osservare nel privato il proprio culto ma nella sua vita dovrà rispettare comunque le regole della sharia.
Molti non conoscono il coefficiente di sopravvivenza di una civiltà/società. risponde ad un orciso algoritmo elaborato in base alla storia del mondo. bene siamo al bivio, la società così come la conosciamo è destinata ad estinguersi…o modifichiamo qualcosa o…. BENVENUTI IN EURABIA

 

One thought on “Islam quando il Miraggio nasconde il nulla

  1. Considerato il contenuto dell’articolo, credo si tratti di una risposta al mio ” Islam: il miraggio dell’Intesa” e non alla tematica delle unioni (in)civili. Detto questo, mi scuso per la pedanteria.

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