GioSap
L’inatteso, la sorpresa e lo stupore: La poesia “ESULI VAGABONDI” è innanzitutto un invito a mettersi in contatto con un elemento tanto vicino quanto misterioso, il mare che evoca quiete e materializza paure, culla ricordi e rimanda al presente, è un’entità sconosciuta e insieme paesaggio familiare.
Vengono dal mare le sculture naturali dell’artista Giovanna Saporito, sono legnetti, sassi trasportati dalla corrente, coralli e conchiglie dalle forme bizzarre. L’artista le intercetta nel suo scrutare l’orizzonte, dona loro nuova vita, li lascia raccontarsi nella propria natura. Come opere d’arte lontane e sconosciute, vengono dal mare anche i migranti trasportati dalle onde e ci riportano indietro nel tempo, all’emigrazione italiana. I migranti come i sassi e i legnetti arricchiscono l’esperienza quotidiana, aspettano di tornare ad una nuova vita, chiedono di essere guardati e accolti.
ESULI VAGABONDI
Danza il mio passo,
gioisce il mio cuore volgo lo sguardo,
riesco a vedere e sentire
cerco tra i sassi e la sabbia
spalmati nel loro profumo di mare
distesi sotto il sole rovente marchiati dal tempo levigati dall’acqua,
dal sale nel loro magico estro
portatori di sogni frementi di vita i rami di alberi antichi.
Esuli vagabondi, con un bagaglio nel cuore né tristi,
né gioiosi immobili nell’attesa.
Nel loro lungo viaggio portano un sogno,
il sogno di vita.
I rami addormentati raggomitolati dalle onde ribelli
e da ragnatele di luce aspettano di stupire
aspettano d’essere presi
paura fa l’irruenta marea la vita è un mistero e loro lo sanno.
Quelle secche sterpaglie rifiuti di anime dimenticate
raccolgono eterni messaggi:
il mare veicolo di speranza
l’amore risoluzione della sofferenza
di Giovanna Saporito