Buona Pasqua di Resurrezione

Giovanna Saporito
Giovanna Saporito

Dopo Natale, Pasqua è una delle feste più importanti dell’anno, il suo termine deriva dal nome ebraico Pesah, passaggio ed è comune in quasi tutta Europa: da Pâques francese alla Pascua spagnola, alla Pashke albanese fino alla Pasen olandese. La Pasqua, a differenza del Natale, non viene celebrata ad una data fissa ma è legata al plenilunio di primavera e cambia ogni anno cadendo sempre però di domenica, ciò dipende dal calcola in base alla luna.

La datazione della Pasqua fu motivo di gravi controversie fra le chiese d’Oriente e le chiese d’Occidente. Agli inizi dei Cristianesimo la Resurrezione era ricordata ogni domenica, poi la chiesa cristiana decise di celebrarla soltanto una volta l’anno, ma le correnti religiose dibatterono tra di loro per stabilire la data dell’evento, tali controversie ebbero termine con il Concilio di Nicea dei 325 d.C. che affidò alla Chiesa di Alessandria d’Egitto il compito di decidere ogni anno la data. Partendo dalle norme dei concilio di Nicea, per le quali la Pasqua doveva cadere la domenica seguente la prima luna piena di primavera, oggi la data si calcola scientificamente sulla base dell’equinozio di primavera e della luna piena utilizzando il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e risurrezione di Cristo.

Pasqua Cristo Risorto
Pasqua Cristo Risorto

La Pasqua più antica è quella ebraica, con la quale si celebra la liberazione del popolo di Mosè dalla schiavitù in Egitto e viene festeggiata in occasione del primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. La Pasqua cristiana celebra la Resurrezione di Cristo e viene festeggiata la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio primaverile.
La festa delle Santa Pasqua è legata al risveglio della natura, ma il vero significato della Pasqua è dato dal concetto di rinascita spirituale in cui la fede del credente si rinnova, tutto ruota intorno a Cristo e la sua esperienza di morte e resurrezione. Tanti sono i simboli della Pasqua: le uova che rappresentano il freddo e triste sepolcro spazzato via da Cristo che risorge e vince la morte. Ecco perché a Pasqua ci si scambia l’uovo con sorpresa; l’uso di regalare uova è antichissimo, senz’altro legato al fatto che la Pasqua coincide con l’inizio della primavera celebrata con riti per la fecondità ed il rinnovamento della natura. L’uovo simboleggia la vita che si rinnova.

Ulivo e colomba due simboli della PasquaNel Medioevo era tradizione regalare uova ai servitori, i primi che utilizzarono l’uovo come simbolo benaugurante si dice siano stati i Persiani, infatti festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina, veri e propri porta fortuna contro pestilenze e carestie. In Occidente, l’usanza di scambiarsi uova “della rinascita” e del buon augurio è più recente, risale al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II crociata. Per festeggiarlo, il capo dell’Abbazia di St. Germain-des-Près gli donò metà dei prodotti delle sue terre e soprattutto uova in gran quantità; Pasqua vuol dire anche uova di cioccolato con una sorpresa all’interno, l’idea venne per la prima volta ai dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che nel 1875 crearono il primo uovo di cioccolato pasquale vuoto con all’interno una sorpresa; le colombe simboleggiano la vita nuova, la Resurrezione; le campane che suonano a festa trasmettendo la gioia della Resurrezione; l’ulivo simboleggia la pace, Dio che fa pace con gli uomini donando suo figlio che vince la morte; la primavera in cui tutto rinasce, dai tronchi spogli e infreddoliti per incanto sbocciano le gemme; il coniglio diffuso principalmente negli Stati Uniti e nell’Europa settentrionale, per tradizione il coniglio e la lepre sono gli animali più fertili in assoluto e per questo divennero fin dall’antichità il simbolo del rinnovamento della vita e della primavera. Il coniglio come simbolo della Pasqua ebbe origine in Germania nel XV secolo. Furono gli immigrati tedeschi e olandesi che portarono in America la tradizione del coniglio, secondo la quale il coniglietto pasquale porta un cesto di uova colorate ai bambini bravi, e poiché il coniglietto è dispettoso nasconde le uova tra l’erba e i cespugli del giardino; l’agnello pasquale, la tradizione di consumare l’agnello per Pasqua deriva dalla Pesach, la Pasqua ebraica, infatti l’agnello fa parte dell’origine di questa festività. Quando Dio annunciò al popolo di Israele che lo avrebbe liberato dalla schiavitù in Egitto disse loro:

“in questa notte io passerò attraverso l’Egitto e colpirò a morte ogni primogenito egiziano, sia fra le genti che tra il bestiame”

ordinando al popolo d’Israele di marcare le loro porte con del sangue d’agnello in modo che lui fosse in grado riconoscere chi colpire col suo castigo e chi no”.

colombaInoltre in passato un comandamento riguardo la Pasqua ebraica imponeva di fare l’offerta dell’agnello il giorno 14 del mese ebraico di Nisan e di consumare quella stessa notte il sacrificio di Pesach.
Con il Cristianesimo, il simbolo dell’agnello immolato per la salvezza di tutti diventa Cristo e il suo sacrificio ha valore di redenzione.

BUONA PASQUA

Happy Easter INGLESE
Joyeuses Paque S FRANCESE
Frohe Ostern TEDESCO
Feliz Pascua SPAGNOLO
Boa Pascoa POR­TOGHESE
Kalo Paska GRECO
Zalig Paasfeest OLANDESE
Schastilvoi Paschi RUSSO
Srecan Uskrs SERBO
Sretan Uskrs CROATO
Giad Pàsk SVEDESE
A fraylekhn Pesah YIDDISH

CASATIELLO, PIZZA DI PASQUA, TORTA PASQUALINA, COLOMBA, PASTIERA, A’ PIZZA CHIENA, LE CIAMBELLE ECCO PASQUA IN CUCINA.

LA PASTIERA

Ingredienti
Per la pasta frolla:
3 uova intere
500 g di farina
200 g di zucchero
200 g di strutto
per il ripieno:
700 g di ricotta di pecora o di capra
600 g di zucchero
400 g di grano cotto
80 g di cedro candito – g 80 di arancia candita oppure altri canditi misti
un pizzico di cannella
100 g di latte
30 g di burro o strutto
7 uova intere
1 bustina di vaniglia
1 cucchiaio d’acqua di mille fiori
1 limone

Comprate del grano cotto, per preparare la ricetta desiderata, portate l’acqua in ebollizione, immergetevi il grano e fatelo bollire per circa 5 minuti.
Preparate la pasta frolla mescolando tutti gli ingredienti, formate un panotto e lasciatela riposare. Versate in una casseruola il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone e lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finché diventi crema. Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio e un pizzico di cannella. Lavorate il tutto fino a rendere l’impasto molto sottile. Aggiungete una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamate il tutto con il grano. Prendete la pasta frolla e distendete l’impasto con il mattarello e rivestite la teglia precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristendetela e fate delle strisce. Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto. Infornate a 180 gradi per un’ora e mezzo finché la pastiera non avrà preso un colore ambrato.

U’ CASATIELLO

Ingredienti

800 gr di impasto per pane/pizza

400 gr di misto di salumi a cubetti (salame Napoli, prosciutto cotto e ciccioli)

150 gr di formaggi (100 di provolone dolce, 50 di scamorza bianca, 20 gr di

pecorino romano grattugiato)

2 cucchiai di strutto/sugna

pepe

4 uova piccole

Se preparate l’impasto lasciatelo lievitare tutta la notte e la mattina seguente procedete con la farcitura. Se invece comprate l’impasto in panetteria lasciatelo lievitare circa mezz’ora. Stendete l’impasto dandogli una forma rettangolare e spalmate qualche fiocco di strutto sulla superficie. Effettuate poi 2 pieghe a libro e togliete un pezzetto di impasto (per le casette delle uova). Stendete nuovamente l’impasto formando un rettangolo mettete sulla superficie qualche altro fiocco di strutto stendendo su tutta la superficie. Aggiungete il pepe nero macinato, il pecorino grattugiato e poi procedete con l’aggiunta dei formaggi e degli insaccati. Una volta terminati gli ingredienti avvolgete su se stesso il lato più lungo a voler formare un salame. Ungete lo stampo a ciambella con lo strutto ed adagiatevi all’interno l’impasto. Mettete nella parte sottostante i lembi di chiusura. Tagliate le striscioline dall’impasto tenuto da parte. Lavate bene le uova e asciugatele. Posizionate le uova sul casatiello mettendole in verticale come su un poggiauovo. Fate sprofondare un po’ l’uovo all’interno dell’impasto. Senza premere troppo (potrebbero rompersi!), create le casette delle uova incrociando 2 striscioline e fissandole alla base. Spalmate ancora un po’ di strutto sulla superficie ed infornate in forno preriscaldato a 180° per circa 1 ora. Dopo i primi 10-15 minuti comincerà a dorarsi in superficie, a questo punto appoggiate sulla superficie un foglio di carta stagnola, servirà a non farlo bruciare e permettere la cottura della parte inferiore. Controllate la cottura dopo circa 40-45 minuti. Appena sfornato copritelo con carta stagnola, sovrapponete anche un panno da cucina, questa operazione servirà a renderlo morbido. Tagliate e servite.

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