Omaggio a Camilleri

È noto a tutti il padre del commissario Montalbano soprattutto dopo la sua scomparsa, giacché se ne è parlato molto sia in televisione che sui giornali. Io, invece, lo voglio ricordare semplicemente commentando una delle sue ultime frasi: “quando vedo Salvini che bacia il rosario mi viene da vomitare”.

Andrea Camilleri

Non solo. A Milano, sotto la madonnina, brandendo un rosario a mo’ di clava e baciandone la croce chiude la campagna elettorale europea così: “io personalmente affido l’Italia, la mia e la vostra vita al cuore immacolato di Maria che son sicuro ci porterà alla vittoria”. Sono sicuro che la vittoria della Lega di Salvini alle ultime elezioni europee, regionali di Basilicata, del Piemonte e finanche al comune di Potenza, non l’ha propiziata la Madonna, anche perché Maria, giovane donna profuga da Erode difficilmente avrebbe condiviso i fischi della piazza leghista rivolti a Papa Francesco, nel momento in cui Salvini lo ha citato per dirgli che lui sì, bloccando gli sbarchi e le partenze starebbe davvero azzerando le morti nel mediterraneo.

Salvini ha vinto le elezioni perché siamo ancora gli italiani del Leopardi, per un cinquantennio ha dominato in Italia la Democrazia Cristiana; per un altro ventennio il popolo si è affidato a Berlusconi con qualche parentesi di governi di centro sinistra che avrebbe dovuto mostrarsi più sensibile alle istanze del popolo. Ora ci affidiamo a Salvini perché lui vuole fare quello che noi vogliamo: sicurezza e legittima difesa, frontiere chiuse per bloccare i nostri “nemici” e pagare poche tasse. Non vogliamo sentire parlare di questione morale, di distribuzione della ricchezza e di giustizia sociale e difesa del nostro territorio. Di queste cose Salvini non ne vuol sentire parlare neanche lui.

Il popolo che fa! Li continua a votare.

Nella val di Susa in Piemonte i cittadini hanno votato per la Lega pur sapendo che per questo partito il TAV è una priorità assoluta. La stessa cosa si è verificata nella nostra Basilicata dove lo schieramento di centro destra favorevole alle trivelle è stato premiato rispetto alla lista del M5S contraria alle estrazioni petrolifere come da decreto Legge ministeriale.

Con grande amarezza devo osservare che il successo del centro destra e in particolare della Lega è dovuto a una parte cospicua del clero e di cattolici che, nel momento in cui papa Francesco vuole riportare i cattolici a privilegiare e stare accanto ai più deboli e indifesi, hanno sostenuto quelle forze che non vogliono il cambiamento. Anche da Francavilla abbiamo avuto questa conferma come se fossimo ritornati agli anni del dopoguerra quando la Democrazia Cristiana occupava tutto il potere.

E questo fatto ha suscitato in me e altre persone forte indignazione e disapprovazione perché i cattolici, partecipando al voto, dovrebbero scegliere quel partito che si impegna a realizzare una politica sociale a favore degli ultimi, dell’accoglienza e della solidarietà. Proprio secondo le indicazioni di papa Francesco.

Così Giacomo ammonisce in 4-4.: “l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio”.

Caro Camilleri, come sapevi bene anche il grande Giacomo Leopardi provava disgusto per la classe dirigente di allora. Infatti nel discorso sopra lo stato presente dei costumi degli italiani osservò che la crisi dell’élite fa parte del costume degli italiani. Naturalmente bisogna intendersi sul concetto di élite. possiamo dunque definire élite la classe dirigente di una nazione che è sempre più una cerchia ristretta.

Leopardi avvertì la discrasia tra Italia e paesi più civilizzati tra cui la Francia la Germania e l’Inghilterra.

Infatti nel nostro paese mancava una società stretta, l’élite appunto che sapesse educare a valore etici e civili un popolo al quale rimase invece indifferente ed estranea. Con Orazio sappiamo che le leggi senza i costumi non bastano, e d’altra parte che i costumi dipendono e sono determinati e fondati principalmente e garantiti dalle opinioni, cioè dall’élite.

Aldo Moro e Enrico Berlinguer

Tranne alcuni momenti eroici come nel dopoguerra l’Italia è ancora la terra delle lotte tra Guelfi e Ghibellini; Umberto Saba, il grande poeta contemporaneo, diceva che il popolo italiano rimane quello fratricida di Romolo e Remo. Accanto alla figura di De Gasperi, Togliatti, Nenni, Ferruccio Parri, Sandro Pertini, l’élite del dopoguerra possiamo avvicinare oggi pochi uomini tra cui Enrico Berlinguer scomparso 35 anni fa e Aldo Moro di cui ricordiamo il quarantesimo anniversario del barbaro assassinio da parte delle brigate rosse (?) che per l’interesse nazionale e la questione morale accantonarono l’interesse dei rispettivi partiti.

Che dire dell’élite di oggi? Lo ha detto Camilleri con la frase ormai nota: “quando vedo Salvini che bacia il rosario mi viene da vomitare”.

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