Il palazzo delle decime a Francavilla in Sinni

Scan 130330002E’ in fase di avanzato recupero il palazzo delle decime, da noi francavillesi comunemente chiamato“Turra”, per cui ritengo sia utile ripercorrere la storia di questa costruzione, al fine di offrire un altro tassello alla ricerca della vita economico- sociale della nostra Comunità. E’ bene dire subito che il palazzo, nel corso degli anni sempre più degradato e fatiscente, faceva parte della Certosa di San Nicola in Valle di Chiaromonte, anch’essa ridotta ad un cumulo di macerie, tra le quali restano ancora alcuni muri diruti che testimoniano la grande solennità dell’antico complesso monastico, un tempo centro propulsore dell’intera media valle del Sinni. La Certosa di San Nicola, val la pena ricordarlo, è stata, per oltre quattrocento anni, il “motore”delle attività che si svolgevano nella media valle del Sinni e del nascente borgo rurale di Francavilla, su cui esercitava la baronia. I monaci certosini, ai quali venne affidato il complesso monastico, offrivano a coloro i quali da altri paesi si trasferivano nel nostro, una serie di insegnamenti per la messa a coltura del territorio, garantendo stimoli per la crescita economica e civile. Tanto è ampiamente documentato dall’atto del Notaio apostolico Tommaso Dantolo del 13/1/1439. Non lontano dalla Certosa, i monaci costruirono, nel XV secolo, un edificio da destinare a sede della raccolta delle decime, da qui il nome, in cui risiedeva un monaco incaricato della raccolta materiale delle derrate conferite. Con l’eversione delle leggi feudali tra il 1806 ed il 1812, il complesso monastico della Certosa e delle sue dipendenze furono incamerati dal Demanio e venduti a privati.(Vedi R. Faggella in BASILICATA REGIONE Notizie,2000). Il Palazzo delle decime fu devoluto parzialmente,dal Governo di Murat, all’Università di Francavilla, allora così si chiamavano i centri abitati secondo le antiche disposizioni di Roberto D’Angiò e la parte superiore del Palazzo fu concessa alla Mensa vescovile di Anglona che poi vendette a privati. Per un lunghissimo periodo la “Turra” con i suoi danni sempre più consistenti è diventato un rudere (profonde lesioni nelle strutture murarie,crolli di parte delle strutture portanti, crollo di parte della struttura di copertura, danni consistenti ai particolari architettonici ed alle superfici affrescate fino ad alcuni anni fa visibili da tutti attraverso gli ampi finestroni rettangolari e gli archi sopravvissuti). Scan 130330003Nonostante l’incuria degli uomini e la violenza operata dal tempo, il “palazzo delle decime” conservava una solennità ed un’aria vagamente rinascimentale. L’edificio ha ricevuto, finalmente, attenzione durante l’importante ed affollatissimo Convegno del 28/12/1989,patrocinato dall’Amministrazione Comunale e dal Consiglio Regionale di Basilicata , durante il quale il Comitato di ricerca storica (F.DiNubila,A.Grimaldi.A.Ciancia,G.Percoco,G.Fortunato) presentando le conclusioni della ricerca fino ad allora condotta,invocava l’intervento e l’aiuto delle molte Autorità presenti per il recupero di reperti, ruderi e memoria di un passato che, accanto ai silenzi del complesso monastico, ha visto nascere le prime forme di economia, ha fatto “accendere le prime luci di libertà su uno scenario buio, gravido di sfruttamento, di violenze e di dolore”(Vedi F. Di Nubila in “Francavilla sul Sinni e i suoi 550 anni di storia “).Dopo alcuni anni, il lavoro di recupero e di valorizzazione dell’immobile, è iniziato con il conferimento dell’incarico all’arch. C. Marano, al fine di restituire questa preesistenza architettonica alla comunità francavillese, per la creazione di strutture sociali (bibioteca,sala convegni, sala emeroteca) . I lavori sono in fase di conclusione, presto la “Turra” sarà restituita alla funzione sociale richiesta, l’auspicio è che possa costituire un luogo di aggregazione, di confronto e, perchè no?la sede per prossimi appuntamenti per ricercare ed approfondire tante altre pagine “sommerse sotto il fiume metafisico della storia che scorre sulla terra di Basilicata”.

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