Mattia Arleo
Marcel Proust nel suo libro “Alla ricerca del tempo perduto” scrive che mangiando una petite madeleine a casa della madre e sentendone il profumo, viene pervaso da un senso di benessere legato ai ricordi d’infanzia e, quella “memoria involontaria“, come lui la definisce, affiora inconsciamente e spontaneamente. Penso che Proust abbia avuto ragione: alcune volte il nostro olfatto capta profumi che richiamano in modo spontaneo il nostro passato e ci regalano un attimo di eternità. Io appartengo ad una generazione che non è abituata ad assaporare gli odori eppure, nella Pasqua appena passata, ho avuto modo di vivere la stessa esperienza di Marcel Proust: scorgere per un attimo col mio olfatto l’odore inconfondibile di “nu piccillet” è stato un inatteso ritorno alla mia infanzia.
La tradizione, come ogni anno, si è ripetuta e grazie alla passione e al grande sacrificio per la realizzazione di questo meraviglioso prodotto da parte del Panificio Di Giacomo, è stato possibile per me e penso per tanti di noi, un ritorno al passato, alla nostra infanzia, per assaporare ciò che magari oggi non c’è più. I processi di evoluzione tecnologica ci hanno ormai abituati a non far caso ai meravigliosi profumi che ci circondano, anche perchè molti di essi sono scomparsi e non allietano più i nostri giorni di festa. Per fortuna, essendo cresciuto in una famiglia di panificatori, ho avuto modo di arricchire tanti momenti della mia infanzia di meravigliosi profumi uno dei quali è proprio quello della tipica torta pasquale. Sono convinto che, fin quando questi odori e sapori ci accompagneranno lungo il cammino della nostra vita, ci sarà sempre concesso il sogno di tornare bambini per non dimenticare chi siamo, da dove veniamo e cosa ci ha reso ciò che siamo, perchè in un profumo sono racchiusi valori, speranze, sacrifici e gioie. Fin quando il profumo delle nostre tradizioni allieterà i nostri giorni di festa, ci sarà sempre concesso un attimo di eternità.