Renato Iannibelli
Il 9 dicembre 1974 Carlo Levi, accompagnato da Francesco Esposito, nostro compaesano, fa visita alla nostra Comunità. Francesco Esposito è un amico del Maestro e nel suo laboratorio litografico di Torino sono state stampate le sette litografie ispirate al libro “Cristo si è fermato ad Eboli”.
Dopo una serata di festa organizzata in suo onore dalla comunità, il Maestro volle lasciare un ricordo della sua visita, un murales, quella che sarebbe stata la sua ultima opera, proprio in Basilicata, terra che l’aveva ospitato e che lui aveva tanto amata. Il 4 gennaio 1975 Levi si spegneva in una clinica romana, a neanche un mese dalla sua ultima visita in Basilicata.
Un disegno schizzato di getto su una parete del locale dove si svolgeva la festa. Gli attrezzi: alcuni pastelli trovati in una casa vicina e il carbone, tirato fuori dal camino dove si stava arrostendo la carne.
Erano presenti alcuni ragazzi vestiti con l’abito tradizionale arbëresh. Levi, colpito dai loro volti e dai preziosi abiti tradizionali che indossavano, li immortalò su quella parete, dove ancora oggi l’opera è ben conservata nonostante il passare inesorabile degli anni.
L’ultima opera, quella meno nota al grande pubblico ma forse la più importante perché offerta col cuore ad una comunità in un momento di gioia e di allegria e condivisa con amici, che lo avevano sempre stimato ed apprezzato.
Un regalo alla nostra comunità in ricordo del suo passaggio e di quella serata trascorsa in allegria intonando musiche e canti della nostra tradizione.
Io avevo appena nove anni ma ho ancora vivo nei miei ricordi la figura del Maestro che percorreva la strada principale del paese attorniato da numerose persone.
Fra le peculiarità e le unicità che caratterizzano San Costantino Albanese l’opera di Levi è una quelle.