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Frammenti di memoria: note di Domenico Gallo Magistrato di Cassazione – Scrittore


Immagini di un paese lucano nel primo novecento attraverso le fotografie di Vincenzo Di Nubila

copertina (4)

Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta!”.

Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 20 anni è in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si è trasformato in un vero e proprio uragano e si appresta a cogliere la sua vittoria definitiva con la cancellazione dei lasciti più significativi che la memoria storica ha consegnato al nostro paese, a cominciare dalle qualità più preziose della nostra Costituzione.

Domenico Gallo -Magistrato - Scrittore
Domenico Gallo -Magistrato – Scrittore

Del resto il male oscuro che devasta le giovani generazioni è proprio la condizione senza tempo in cui siamo immersi, questa bolla di presente nella quale sono state cancellate le tracce del passato da cui proveniamo e nella quale non si intravede alcun futuro verso il quale incamminarsi.

Per questo sono preziosi i frammenti di memoria recuperati da Vincenzo Viceconte che ha salvato dall’oblio ed ha messo a frutto il patrimonio prezioso trasmessogli dal nonno Vincenzo di Nubila.

Qui ogni fotografia, anzi ogni frammento di fotografia è un documento storico dal quale emerge la concretezza della dimensione della vita di una comunità rurale e nello stesso tempo la potenza espressiva che trasforma i volti, le immagini, gli oggetti in una dimensione iconografica, che trascende il tempo, il luogo e l’occasione storica che le ha generate.

La domanda è: si può fotografare l’anima?

Il racconto fotografico di Vincenzo di Nubila, come ricostruito dall’avv. Viceconte, ci è riuscito perfettamente.

Attraverso il documento fotografico quella che viene fuori è la narrazione di un ambiente sociale, di una condizione umana che soltanto in rari momenti la letteratura ed il cinema sono riusciti a cogliere con altrettanta verità. Mi riferisco al celeberrimo romanzo di Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli, e all’insuperabile film di Francesco Rosi (1979) tratto dall’omonimo romanzo e magistralmente interpretato da Gian Maria Volontè.

Vincenzo Viceconte
Vincenzo Viceconte

Se le immagini fossero note musicali, Frammenti di memoria potrebbe essere la colonna sonora di Cristo si è fermato ad Eboli o delle poesie di Rocco Scotellaro, quali, per esempio, Sempre nuova è l’alba, che Carlo Levi definì la “Marsigliese del movimento contadino”.

Dobbiamo essere grati all’avv. Viceconte per questo contributo straordinario che ci ha fornito recuperando la memoria di un tempo che fu, del quale non dobbiamo perdere le tracce, ma dobbiamo acquistarne consapevolezza per essere capaci di comprendere il senso della storia da cui proveniamo ed evadere dal ghetto del presente in cui ci hanno confinato.

Per acquistare di nuovo la perduta capacità di guardare al futuro.

Roma, 30 dicembre 2015.

Domenico Gallo

Giudice di Cassazione – Scrittore