Giuseppe Di Giacomo
Sono trascorsi poco più di 3 mesi da quel 18 dicembre scorso, giorno in cui il notaio Franco Guarino ha concluso la sua esistenza terrena nella casa romana, circondato dall’affetto, che per la verità non gli è mai mancato in vita, dei suoi cari, la moglie Giuseppina Ciancia, la figlia Carolina e il figlio Roberto, insieme a Luca Tescaroli e Silvia Fontebasso, rispettivamente marito di Carolina e moglie di Roberto.
Per Francavilla, Franco Guarino era il Notaio, quando si diceva: il notaio, era chiaro il riferimento alla sua figura.
Chi mai dimenticherà le domeniche in cui era solito venire a Francavilla, per trascorrervi momenti di convivialità familiare; piazza Amendola era sempre gremita di una folta presenza di persone che attendevano il suo arrivo, perché ognuno si aspettava da Franco il giusto consiglio. Dopo averlo consultato, era ricorrente considerare quel suggerimento “legge”, usavano dire, infatti, “me lo ha detto il notaio”; questa abnegazione nei suoi confronti non è venuta meno neanche quando è andato in pensione.
La notizia della sua dipartita ha disorientato tutti, ognuno ha avuto parole belle e semplici per ricordarlo, quale persona umile e genuina, ognuno ha ricordato le sue qualità umane, professionali e la sua grande disponibilità verso tutti, tanto da considerarlo il “Notaio del popolo”.
Chi era Franco Guarino:
Nato a Fardella il 2.2.1932, dopo gli studi lavora nell’Ufficio Imposte, oggi Agenzia delle Entrate, ne diventa direttore a Torino prima e Lauria dopo, ma la sua passione e la sua dedizione allo studio ed all’approfondimento delle materie giuridiche, lo rende esperto tanto da vincere il concorso notarile, divenendo così il notaio in Lauria.
Sposa nel 1965 Giuseppina Ciancia nostra concittadina, nascono tre figli Carolina, Pierluigi e Roberto.
Pur essendo notaio in Lauria, Francavilla lo ha sempre considerato suo notaio.
Franco lascia un patrimonio umano enorme, chi ha avuto modo di conoscerlo si può ritenere fortunato perché era una persona per bene, un valente professionista, capace di coniugare il rispetto della terzietà del ruolo notarile e la esaltazione dei rapporti umani, che ha sempre onorato e rispettato.
La sua umiltà traspariva in ogni sua manifestazione, ma l’autorevolezza, derivante dalle sue conoscenze e capacità, lo rendeva uomo determinato, tanto che le sue affermazioni erano sempre espresse a bassa voce, mai ha dovuto imporsi con toni forti, perché le sue argomentazioni erano così esatte da non esigere imposizioni.
La professione di notaio non ha mai distratto Franco dalla famiglia, ha saputo sempre conciliare lavoro/famiglia senza dover trascurare l’una a discapito dell’altra, in questo come in tanti altri aspetti è stato un esempio per tutti.
Papà esemplare, marito amorevole (54 gli anni di matrimonio), esemplare anche nella sofferenza e nel dolore, capace di trasformare un evento tragico in momento di maggiore coesione familiare, come ha avuto modo di far notare Carolina in una intervista giornalistica.
Forse in pochi conoscevano Franco Guarino come uomo generoso, perché amava dare senza esternare, neanche i figli ne conoscevano questo aspetto, noto solo a don Franco Alagia che, nell’omelia ha, volutamente, tracciato un modello di uomo dedito al bene, nella riservatezza.
Tra i suoi tanti gesti di generosità Lauria gli deve un grazie per essersi adoperato per la costituzione della Fondazione del Beato Domenico Lentini, tanto venerato in Lauria e nella intera valle del Noce e del lagonegrese.
Caro Franco, hai gioito nel dare più che nel ricevere.
Come si usa dire “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta”, anche tu, Franco resterai sempre nei nostri ricordi, perché essi sono un’arma potente che nessuno mai potrà cancellare.
Grazie per quanto ci hai lasciato, sarai per sempre con noi, nelle nostre preghiere.