Quando la polemica politica sfocia in rissa

Ernesto Calluori

In molti paesi europei si registra l’insorgenza sempre più allarmante di gruppi uniti da una comune ideologia che è quella dell’intolleranza e della violenza che difficilmente potremmo definire movimenti. Noi siamo in un Paese dove vengono bruciati libri e dove una donna di 89 anni sopravvissuta alla sterminio nazi-fascista degli Ebrei viene messa sotto scorta.

Un Paese, il nostro, dove l’odio è accettato e tutelato dalle Istituzioni da riscuotere nell’opinione pubblica maggiori consensi dell’umanità. La democrazia non è forse la migliore forma di governo? Tale assunto lo sapeva anche Winston Churchill da sentenziare “è la peggior forma di governo, escluse tutte le altre“. Il che significa che è il male minore. La democrazia, è la dottrina del governo rappresentativo che presuppone la sovranità popolare e si compie attraverso libere elezioni. Nelle urne nasce una maggioranza finché i cittadini le confermano la fiducia. La volgarità galoppante che domina – oggigiorno – la polemica politica sfocia in rissa da venire assorbita in un disagio sociale. Nel ripercorrere le recenti vicende, è noto che il Segretario del Pd Nicola Zingaretti ad Agosto chiedeva le elezioni e, successivamente ha sostenuto la necessità dell’intesa con il Movimento 5 stelle per salvare l’Italia dalla deriva populista.

Liliana Segre

Matteo Renzi, oggi, leader di Italia Viva ne è stato il precursore con l’obiettivo di debellare l’0dio etnico, sociale e politico additando l’ingrato Matteo Salvini. Quest’ultimo non ci stà, anzi, rilancia l’accusa ai nuovi alleati giallo-rossi. L’odio arde impetuosamente dalla fine della prima Repubblica tra centro-destra e centro-sinistra, tra populisti e riformisti, tra sovranisti ed europeisti. La globalizzazione ha generato una grave crisi economica – sociale in tutte le grandi democrazie occidentali e in particolar modo in Italia, estremizzando la contrapposizione politica. La globalizzazione economica è associata a nuovi tipi di esclusione sociale. Innanzitutto le disuguaglianze in termini di reddito sono aumentate e sarebbe più corretto chiamarle sperequazioni: ad alcuni si spiana la strada verso le vette, ad altri si cerca di intralciare il cammino. Questa sistematica divergenza delle prospettive di vita è incompatibile con una società civile e per cercare di porvi rimedio, nemmeno la politica riuscirà ad invertire la tendenza.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi