IL DEGRADO ambientale compromette la nostra sopravvivenza

Ernesto Calluori

Il piano del governo per contenere l’emergenza del coronavirus corre su diversi fronti. Ci sono varie mosse da parte degli ospedali che si battono contro l’avanzata del morbo. Mentre andiamo in macchina, registriamo con vivo compiacimento, la notizia trasmessa in video dal dott. Paolo Ascierto del Cotugno-Monaldi di Napoli per il farmaco anti-artrite (Tocilzumab) con cui sono stati trattati 21 pazienti affetti da coronavirus, per i quali attendono un esito positivo in modo analogo ai due precedenti ai quali è stato somministrato il medesimo antidoto.

Un altro tema della nostra epoca è rappresentato dall’inquinamento ambientale che minaccia e coinvolge l’umanità intera. L’emergenza ecologica, anzi, per la sua gravità e per le sue conseguenze che ne derivano, mette a rischio il futuro stesso del pianeta Terra. L’uomo, intervenendo in modo sempre più massiccio e disordinato sull’ambiente in cui vive è diventato il responsabile principale dello squilibrio tra popolazione e ambiente. Egli ha impiegato tutte le sue forze per consumare e distruggere, senza badare alle conseguenze future di questo sfruttamento selvaggio degli spazi ecologici.

Area Industriale Val Basento

Il risultato? l’avvelenamento dell’atmosfera, delle acque, dei suoli, ovverosia tre componenti dello stesso habitat dell’uomo. Le cause e gli effetti dell’inquinamento atmosferico sono molteplici. E’ stato, comunque, appurato che i maggiori produttori d’inquinamento sono quei paesi con un’alta densità demografica e una forte concentrazione industriale per cui l’emissione di sostanze inquinanti è molto elevata tant’è che l’ambiente circostante non è in grado di assorbirle o di disperderle velocemente. Queste sostanze, composte di un miscuglio di gas e polveri si disperdono nell’aria, causando svariati inconvenienti alla salute degli uomini e dell’ambiente. Anche le acque, subiscono la letale aggressione di sostanze inquinanti e i fattori principali sono gli scarichi delle industrie e quelli dell’agricoltura che utilizza concimi chimici e antiparassitari. L’impiego massiccio di fertilizzanti ed erbicidi nelle campagne coltivate produce fortissime forme di degrado e ne impoverisce la flora e la fauna.

Centrale Valle del Mercure

Gli inquinamenti dell’aria, dell’acqua e del suolo che abbiamo sommariamente esaminato, rappresentano le manifestazioni più evidenti. L’unica possibilità di una inversione di tendenza risiede nell’opinione pubblica, la quale, superando ignoranza e istinti egoistici, dovrebbe richiedere con forza ai propri governanti di porre un freno al disfacimento del patrimonio naturale alla luce di principi ispirati al rispetto ambientali ed essere immuni, perché no? dai virus noti e meno noti che si aggirano sopra le nostre teste.

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