Un inquietante fenomeno sociale: i giochi pericolosi

Il fenomeno dei giochi pericolosi, negli ultimi anni si è intensificato in modo impressionante. Esso si traduce nel gusto di sfidare gratuitamente la morte, in una sorta di macabra “roulette russa” cui si partecipa in modo insensato.

Ernesto Calluori

Si intravede in esso anche un tentativo, da parte dei giovani, di affermazione della personalità, sia davanti a se stessi che agli altri. Il proliferare di questi giochi assume, alla luce dei dati attuali, le caratteristiche di un fenomeno allarmante da rivelare una profonda crisi morale delle nuove generazioni. Le stragi del sabato sera, dopo l’uscita dalle discoteche sono praticamente raddoppiate, provocate dall’abuso di alcolici o di sostanze stupefacenti.

Alcune testimonianze raccontano di come il gioco più in voga, dopo una serata trascorsa in discoteca, sia quello di percorrere le strade a velocità folle senza rispettare i semafori, oppure a fari spenti. Gli esempi sopra riportati testimoniano il desiderio dei giovani di affrontare il pericolo anche a rischio della propria vita e mettere in pericolo quella degli altri.

La nostra è una società di massa in cui è sempre più difficile affermare la propria individualità e distinguersi dagli altri; è una società consumistica caratterizzata da una forte disgregazione di valori e riferimenti certi. Se, da un lato, essa ha enormemente progredito nel benessere materiale, dall’altro ha visto dimenticati quei modelli il cui senso etico era collegato a valori esistenziali fondamentali : vita, morte, amore, odio, gioia ecc. Questi sono stati sostituiti da modelli passeggeri e i giovani cercano, allora, delle sensazioni “diverse” più profonde e meno evanescenti da collegare al bisogno di qualcosa che sia in grado di dare la sensazione di affermarsi come individui attraverso cui assumere una qualche identità. Quello che più angoscia, però, è vedere come, in questa esasperata ricerca, essi non siano in grado di stabilire il limite entro cui fermarsi per il loro bene. E’ auspicabile che siano i giovani a prendere coscienza con se stessi considerando questa “la sfida” più difficile da affrontare e superare per affermare la propria identità.

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