Aldo Michele Radice
Nel lontano 1999 la Regione Basilicata istituì con legge “la giornata dei lucani nel mondo”.
Era il culmine di un intenso lavoro di recupero sulla presenza dei lucani nel mondo grazie all’operato dell’ora Presidente Rocco Curcio. E attraverso la costituzione delle moltissime Associazioni locali si costruì una rete di conoscenze e di relazioni significative, che doveva costituire la base di grandi opportunità da sviluppare per ambo le parti.
Inizialmente vi era comunque lo spirito di riconoscere l’importanza avuta dai corregionali per la nostra regione e per chi vi era invece rimasto. Si riconosceva a distanza di molti decenni il sacrificio fatto dai nostri emigrati e si esaltava quanto da loro realizzato nei Paesi ospitanti. Era un ritrovarsi reciprocamente, potendosi immaginare nuove opportunità che ciò poteva e doveva costituire, ma aldilà di qualche significativa iniziativa messa in campo ben poco si è poi concretizzato nel tempo.
L’entusiasmo iniziale è andato sempre più scemato e si è voluto burocratizzare da parte della Regione sinanco il sistema delle relazioni con le Associazioni. L’ultimo tentativo serio di poter recuperare lo spirito e le intenzioni iniziali fu del Presidente Antonio Di Sanza, che fu fatto miseramente naufragare per quella manca sensibilità da parte di chi invece doveva contrariamente sostenerla con fermezza e coerenza.
A testimonianza di tutto ciò si rammenta la circostanza della posa in opera, nel recentissimo 2016, della statua dedicata a tutti gli emigranti lucani da parte dei corregionali australiani dove oltre alla rituale e immancabile presenza politica null’altro è stato fatto. Questo è invece lo stato e l’incuria del monumento a distanza di solo cinque anni, che si riporta nella sottostante foto. Ai nostri corregionali vogliamo comunque far pervenire il nostro abbraccio e continuarli a ringraziare per il loro impegno e per la loro sensibilità sempre dimostrata.
Potenza 21 maggio 2021