Donato Longo: una figura esemplare in Politica

Faceva parte di quella generazione che nella DC si imposero con le proprie idee. Primo sindaco democristiano di Montalbano Ionico dal 1960 al 1970, per molti anni segretario della DC locale, di cui fu pure vicesegretario provinciale fino al 1970.

Donato Longo

Vicepresidente degli ospedali riuniti di Matera con presidente L’On. Michele Tantalo. Nel 1970 fu candidato alla regione risultando il primo eletto nella Provincia di Matera e fu nominato Assessore al Bilancio ed alle Finanze nella prima Giunta Regionale presieduta da Vincenzo Verrastro. Dal 1980 al 1990 fu vicepresidente del CORECO e dal 1990 al 1996 presidente della sezione di controllo di Matera.

Donato Longo Emilio Colombo

Tutto il suo impegno politico nelle istituzioni si è sempre ispirato al cattolicesimo democratico. Assumendo incarichi politici e ruoli di rilievo nelle istituzioni locali Donato Longo ha ispirato una intelligente e costante azione al servizio della comunità, contribuendo allo sviluppo e al progresso e del territorio di Montalbano Ionico. La sua azione amministrativa da sindaco si realizzò in molte opere pubbliche, sia nel comune di Montalbano che a Scanzano, come il campo sportivo, la Villa comunale, la scuola media, le reti idriche e fognanti, le reti viarie comunali e rurali, e non ultimo, il progetto e la costruzione della sede comunale e quello della scuola magistrale.

Contribuì in maniera determinante alla crescita della DC di Montalbano, fin dagli inizi degli anni 50 che aveva una qualificata classe dirigente, il cui primo segretario fu Curatelli Emilio, seguito poi da Grieco Giuseppe, Camardi Giuseppe, Berardi Vincenzo, Pesce Nado e Michele Martucci. Dopo il suo sindacato successero altri sindaci DC: Gianni De Angelis, Peppino Ciancia, Mimmo Milione, Giovanni Fazio, Pinuccio Vozzi, fino all’On. Domenico Izzo, apprezzato parlamentare dal 1996 al 2001, che presiedette la prima giunta DC-PCI Uomo delle istituzioni e rispettoso della legge, lo fece anche quando nel 1974 Scanzano cessò di essere frazione di Montalbano, diventando comune autonomo con una legge regionale.

Donato Longo

Processo inevitabile come lo fu qualche decennio prima per Policoro, comuni nati dalla riforma agraria. Longo, allora consigliere regionale, fece tutto il possibile nel rispetto delle leggi affinché non ci fosse un ampio restringimento del territorio Montalbano. La Riforma Agraria, voluta fortemente dalla Democrazia Cristiana (Antonio Segni Ministro dell’Agricoltura ed Emilio Colombo sottosegretario) fu avversata dai social-comunisti tanto da convincere i cittadini ed i loro elettori, a non fare le domande per l’assegnazione della terra.

Al contrario, questo comportò, prima a Policoro, e poi successivamente a Scanzano, l’insediamento di gruppi di cittadini che avevano condiviso la riforma agraria, provenienti prevalentemente dalle aree interne della provincia di Potenza, creando così nuclei abitativi di sviluppo autonomi che furono la premessa per diventare comune. La saggezza è la pacatezza del ragionamento di Donato Longo indicava sempre il percorso giusto per andare avanti.

Donato Longo Emilio Colombo

Quante volte in momenti di difficoltà si attendeva l’intervento di Donato, che riusciva a mitigare le tensioni ed a indicare in un clima più sereno la soluzione. Ho avuto il privilegio di conoscerlo e frequentarlo quando veniva a Potenza da componente del CORECO e sorseggiando insieme un caffè al bar di piazza 18 agosto non faceva mai mancare i suoi saggi consigli e le giuste osservazioni e considerazioni sul momento politico.

Donato Longo Emilio Colombo

Io, che insieme ad altri abbiamo fatto parte di quella generazione in politica che ha saputo ascoltare e rispettare il pensiero ed accogliere i giusti suggerimenti di chi aveva più esperienza senza mai dirgli come spesso dicono oggi ‘sono cambiati i tempi’ per giustificare il nulla politico e la mediocrità, ho sempre considerato Longo un saggio punto di riferimento.

Donato Longo

Ricordare oggi 25 aprile, a cinque anni dalla scomparsa Donato Longo e ‘ un giusto riconoscimento ad un dirigente politico ed amministratore espressione di quella società genuina e profondamente umana.

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