Comunicato Stampa
Conclusosi con successo a Policoro, ieri 10 giugno 2023, il convegno sulla “Nuova Povertà”. L’evento è stato promosso dal Movimento Difesa del Cittadino Lucano. Relatori: Nicola Lista (Presidente Regionale Basilicata Movimento Difesa del Cittadino) Antonio Cosa (Presidente Movimento Difesa del Cittadino Policoro), Adriana Domeniconi (Coordinatrice Regionale ENAC Basilicata) e Alessia Ruggeri (Vice Presidente Movimento Difesa del Cittadino Matera). La partecipazione del Sindaco di Policoro, Avv. Enrico Bianco, ha arricchito l’evento, così come l’intervento dell’Assessore alle Attività Produttive di Basilicata, on. Michele Casino, il quale si è dichiarato disponibile a collaborare con gli organizzatori per affrontare proposte risolutive al problema della crescita della povertà in Basilicata. Si ringrazia la Caritas di Policoro per la partecipazione all’evento è l’intervento di confronto sulla tematica. Numerosi gli interventi dei partecipanti presenti in sala, ciò sta a significare che il tema sul disagio sociale è sentito anche dalla popolazione civile, essendo che la situazione è complessa e complicata e merita la massima attenzione.
NOTA INTEGRALE: Dalle stime diffuse ultimamente emerge un quadro preoccupante, sia per il presente sia in ottica futura, perché le previsioni non sono rosee per nuove famiglie a rischio povertà. Ad allarmare, sono anche i dati del “Rapporto nazionale sul sovraindebitamento” redatto dall’Ufficio studi dell’associazione Liberi dal debito, che parla di rischio povertà assoluta per il 25% delle famiglie e di 7 milioni di persone in sovraindebitamento. I rincari nel mercato energetico e l’inflazione hanno aggravato molte situazioni già precarie, e sempre più persone faticano a rispettare le scadenze, come pagare le bollette.
Un’emergenza che interessa un’ampia fascia della popolazione, privati cittadini e aziende di varie dimensioni. In alcuni casi si arriva al sovraindebitamento senza neanche accorgersene. È sufficiente una rata non saldata, o un finanziamento sottoscritto senza aver ben chiaro cosa comporta, per ritrovarsi in difficoltà. “Per questo insistiamo sull’importanza di gestire in maniera oculata le proprie finanze, di verificare i contratti prima di firmarli, perché quello che sembra un aiuto può trasformarsi in un ulteriore peso che finisce per affossare una situazione già in bilico”, che mette in guardia da un’ulteriore trappola, quella dell’usura, in cui è facile cadere quando ci si ritrova in difficoltà. Gli individui a rischio di povertà o esclusione sociale sono per il 41,2% residenti nel Mezzogiorno (a fronte del 21% nel Centro, del 17,1% nel Nord-Ovest e del 14,2% nel Nord-Est), per il 33,9% sono appartenenti a famiglie in cui il reddito principale è quello pensionistico (a fronte del 18,4% e del 22,4% appartenenti a famiglie con reddito principale da lavoro dipendente o da lavoro autonomo) e per il 64,3% sono membri di famiglie che percepiscono ‘altri redditi’, dei quali il 56,6% si qualifica anche come individuo a bassa intensità lavorativa La condizione di povertà vissuta dalle persone si associa a una situazione di povertà minorile e povertà educativa, mostrando il carattere spesso persistente del fenomeno e il suo tramandarsi da una generazione all’altra. La povertà assoluta minorile in Italia ha colpito 1ml382mila bambini, con un peggioramento per i bambini dai quattro ai sei anni. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minorenni sono quasi 762mila. L’incidenza di povertà assoluta aumenta al crescere del numero di figli minorenni presenti in famiglia, che varia molto a seconda della condizione lavorativa dei componenti del nucleo e della loro cittadinanza, è più elevata nelle aree metropolitane e nelle famiglie che non posseggono un’abitazione di proprietà e sono in affitto. Per contrastare la povertà minorile, tra il 2021 e il 2022 sono stati adottati il Quinto Piano nazionale infanzia e adolescenza e il Piano nazionale della garanzia infanzia, mentre da marzo 2022 è stato introdotto l’Assegno unico universale per sostenere le famiglie con figli. Secondo il Rapporto annuale Istat 2022, le misure di sostegno economico erogate nel 2020 hanno evitato a un milione di individui (circa 500mila famiglie) di trovarsi in condizione di povertà assoluta. Inoltre, senza sussidi l’intensità della povertà sarebbe stata di 10 punti percentuali più elevata. Permangono, tuttavia, le difficoltà di contrastare il fenomeno inteso non solo come privazione di reddito o di mancanza di lavoro, ma anche come mancato accesso alle opportunità e ai servizi. In base agli ultimi dati Inps, il Reddito di cittadinanza (Rdc) ha raggiunto oltre 1,5 milioni di famiglie con circa 3,4 milioni di persone che hanno percepito almeno una mensilità nei primi cinque mesi del 2022, ma non ha funzionato la presa in carico dei centri per l’impiego per la proposta di un lavoro ai beneficiari.

Le nostre proposte per “Sconfiggere la povertà”
- Ampliare (in qualità e quantità) i programmi di protezione sociale nei confronti del target dei bambini e misurare e monitorare la povertà minorile.
- Garantire adeguati investimenti nella spesa sociale, in particolare nei settori della protezione dell’infanzia, dell’istruzione, della salute, della protezione sociale, dell’uguaglianza di genere, dell’alimentazione, dello sviluppo della prima infanzia e dello sviluppo degli adolescenti.
- Il Reddito di cittadinanza (Rdc) rimane una misura fondamentale di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, ma andrebbe rafforzato in questa direzione prevedendo di:
– potenziare lo strumento nella sua capacità di intercettare la povertà;
– prendere in carico la valutazione della platea dei percettori tenendo conto degli aspetti sanitari, educativi, sociali e anche di quelli lavorativi;
– riequilibrare la misura in favore delle famiglie numerose con figli minori e per quelle composte da stranieri;
– potenziare i percorsi d’inclusione sociale e rafforzare la governance multilivello del Rdc;
– migliorare gli incentivi al lavoro, attraverso una parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con il Rdc;
– rafforzare i percorsi di inclusione lavorativa, potenziando formazione (con obbligo di frequenza di almeno due ore di corsi svolti in formazione a distanza) e aggiornamento delle competenze. - Proseguire/completare la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni civili e sociali, in modo da contrastare le diseguaglianze regionali nell’accesso ai relativi servizi, stabilendo anche standard e indicatori di riferimento e prevedendo adeguate risorse
- Migliorare il monitoraggio e la reportistica relativi all’efficienza nella spesa e nei programmi che hanno come beneficiari diretti e indiretti la popolazione minorenne.
- Realizzare analisi periodiche degli equity gap esistenti per comprendere quali bambini e bambine non vengono raggiunti o dove i progressi per i minorenni sono in ritardo e determinare le cause/gli ostacoli.
Con il Sindaco e l’amministrazione comunale di Policoro che ha patrocinato l’evento, ci siamo dati un nuovo appuntamento a settembre prossimo, per affrontare il problema del disagio economico-sociale attualmente esistente e sempre più in aumento sulla fascia Ionica della Basilicata.