La guerra che non vorrei, la guerra che vorrei

Esiste un luogo,dove l’Amore ha perso.
La bellezza si è spenta.
Un luogo senza poesia,né voce.
Guidato da gente ammalata di odio.
Esiste un luogo dove la vita non c’è.
Dimenticato dal cielo.
Scavato nel buio.
Quel luogo,si chiama
guerra.

Andrea Faber – Poesia-

Sì, esiste questo luogo dove l’amore ha perso: è il nostro Pianeta, la nostra Terra.
Il Mondo intero è sconvolto dalle guerre; le più vicine sono quelle tra Russia e Ucraina e, in questi giorni, tra Israele e i terroristi di Hammas della Palestina. Tutti noi percepiamo e subiamo gli effetti devastanti delle guerre, anche se noi Italiani non siamo toccati direttamente dai conflitti.

Noi anziani come ricordiamo le guerre con gli occhi di quando eravamo ragazzi?
Dalle scuole elementari ricordo le guerre Puniche, Annibale che attraverò le Alpi con gli elefanti, Cleopatra, Giulio Cesare e andando avanti Garibaldi, Mazzini, Ciro Menotti, Enrico Toti che, con una sola gamba e ferito lancia la stampella al nemico austriaco. Alle scuole superiori e con la diffusione della televisione siamo venuti a conoscenza delle guerre orrende: gli effetti della bomba atomica, i campi di sterminio degli Ebrei, la guerra di Corea, del Vietman, della Cambogia, le guerre tra Israele ed Egitto, Iraq, Hafganistan, Jugoslavia e tutte le guerre in Africa. Queste guerre hanno assunto, data la grande evoluzione degli armamenti, un carattere di sterminio delle popolazioni, bambini, donne e anziani inermi. Vengono bombardati ospedali, palazzi, supermercati, scuole facendo una carneficina di vittime e incendiate industrie con fiamme alte e fumi neri nei cieli. Intere comunità patiscono la fame e il freddo e molti muoiono per mancanza di medicine. È uno strazio; provo indignazione, vergogna, amarezza per ciò che succede e senso di impotenza di fronte a tante nefandezze che noi poveri cristi non possiamo evitare. E sì, ricordiamoci proprio cosa scrisse il profeta Geremia 10:23 “non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo“.

La guerra che vorrei che si combattesse dovrebbe essere quella che facevamo da ragazzini con i nostri “carrarmati” (non i Leopard tedeschi) che costruivamo con i rocchetti di filo dei sarti o dei calzolai, elastico robusto, un poco di sapone duro e poi tanta creatività e applicazione.
Un’altra arma (poteva essere considerata una bomba atomica) era quella del barattolo di latta e il carburo. Si scavava una piccola buca nel terreno, si riempiva di acqua e si immergeva il carburo. Velocemente si inseriva il barattolo che aveva un foro dalla parte superiore da cui usciva l’acetilene che si era formata dal contatto del carburo con l’acqua. L’acetilene infiammandosi rapidamente provocava lo scoppio facendo saltare in aria il barattolo stesso.
Era un gioco pericoloso, come si può immaginare, però eravamo abituati a evitare i pericoli con i giochi di strada di una volta.

Un’altra guerra più pericolosa è quella che l’uomo fa ogni giorno alla nostra Madre Terra con l’inquinamento che produce con le attività di trasformazione delle materie prime, la produzione di energia, le modificazioni dell’ambiente con le opere infrastrutturali, ecc. ecc.
Tanto è vero che la situazione critica del nostro Pianeta ha portato Papa Francesco a dire che il Mondo è arrivato a un punto di non ritorno. Ma, a quanto pare, facciamo orecchie da mercanti. Infatti, sei ragazzi Portoghesi hanno portato davanti alla Corte europea dei diritti umani a Strasburgo 32 governi per “l’inazione” sul clima. Quanti di noi hanno fatto questa invocazione di fronte a tutti questi avvenimenti catastrofici!!! “Fino a quando, o Dio, devo invocare soccorso, e tu non odi. Fino a quando invocherò il tuo aiuto contro la violenza, e tu non salvi? Perché mi fai vedere l’iniquità e resto spettatore dell’oppressione? Ho davanti a me rapine e violenza e ci sono liti e si muovono contese.
Non ha più forza la legge né mai si afferma il diritto. Il malvagio infatti raggira il giusto e il diritto ne esce stravolto”
Profeta Abacuc 1° Capitolo Bibbia.

L’ONU-Organizzazione delle Nazioni Unite-docet. A questo punto perché non chiude i battenti?

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