Nel paese dei Cupa Cupa: la Lucania (Basilicata)

La Lucania (o Basilicata) è stata definita “Il paese dei Cupa Cupa” dallo studioso Diego Carpitella in un resoconto della ricerca condotta con Ernesto De Martino e altri nel 1952 nel campo delle tradizioni popolari e del folclore.

Nel libro di Nicola Scaldaferri e Stefania Vaja “Nel paese dei Cupa Cupa-Suoni e immagini delle tradizioni lucane” leggiamo: “Il Cupa Cupa è un tamburo a frizione che viene costruito con un recipiente di legno (un barile o i recipienti usati per misurare il grano, mezzotomolo-stuppiéllë), di latta o di terracotta, una membrana di stoffa, o di pelle animale o di vescica di maiale) e una cannuccia, fissata perpendicolarmente al centro della membrana stessa ma senza bucarla.

La cannuccia viene sfregata con la mano bagnata con l’acqua contenuta nel recipiente, producendo il suono caratteristico da cui prende il nome lo strumento. Viene usato soprattutto durante il periodo di Carnevale per accompagnare il canto e i testi improvvisati durante le mascherate. Questo strumento rudimentale a Francavilla sul Sinni viene chiamato “u cupëcúpë”.

In paese da molti anni non sentiamo più il suono tipico du cupëcúpe, assistiamo solamente a qualche mascherata che nulla ha a che fare con la tradizione locale. Il Carnevale di quest’anno è passato inosservato, non pervenuto. Invece in altri paesi lucani, Teana l’orso, Satriano il Rumita, San Mauro Forte i campanacci, Stigliano il Pagliaccio, vengono rispettate le tradizioni con la tendenza a valorizzarle a livello Nazionale. Noi abbiamo una bella tradizione delle mascherate descritte dal compianto don Nicolino Viceconte, medico e cultore di storia locale. A questa dovremmo richiamarci per non far morire le famose tre giornate di Carnevale.

Dipende dalle Associazioni, dalle Scuole, da altre agenzie educative preparare con anticipo il prossimo Carnevale per ripristinare l’uso du cupëcupë, dei canti tradizionali e incentivare a anche l’uccisione du purché, del maiale. Pubblichiamo i canti tipici in dialetto riportandoli dal “Dizionario Dialettale di Francavilla sul Sinni “, opera del compianto avvocato Luigino Viceconte.
Noi anziani eventualmente possiamo dare un aiuto in quanto sia da ragazzi e sia da genitori abbiamo costruito il famoso “cupëcupë”. Speriamo di aiutare anche i nostri nipoti!!!

 

(Vedi Pagina 353, 354, 355 e 356. Dizionario Dialettale di Francavilla sul Sinni a cura del compianto avvocato Luigino Viceconte.)

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