La speranza di una rinascita

foto romano (1)Durante il mio ultimo soggiorno a Francavilla, nel febbraio scorso, ho avuto l’opportunità di imbattermi in una copia della pubblicazione dell’Associazione Culturale “la Bottega delle Idee”. Mi è parsa un’iniziativa meravigliosa che, se proseguirà con entusiasmo ed impegno, potrà rappresentare finalmente il segno di una rinascita dei valori identitari della nostra cultura popolare e della nostra storia. Ho poi ricordato con rimpianto che troppe volte in passato analoghe iniziative, cui avevo partecipato io stesso con il fervore e la passione della mia giovinezza, si sono consumate in breve tempo, nella pigrizia e nell’indifferenza. Forse perché i tempi non erano ancora maturi, i problemi di quell’epoca erano troppo lontani per permettere riflessioni profonde in grado di cogliere nelle tradizioni del passato della nostra terra quei fermenti di forte aspirazione verso una società civile più giusta e consapevole. L’educazione familiare, gravemente condizionata da una Chiesa ostile a qualsiasi cambiamento, la scuola superiore, privilegio di pochi fortunati, l’isolamento dei nostri paesi, si ponevano allora come ostacoli insormontabili per una visione del nostro passato tale da consentire di trarre da essa una forza propulsiva capace di alimentare la richiesta di un rinnovamento sociale, culturale, economico. Poche, nell’immediato dopo guerra, le voci di protesta che si erano levate nella nostra regione e del tutto inascoltate le illuminate intuizioni di alcuni nostri corregionali che, anche con proprio personale sacrificio, avevano cercato di stimolare le coscienze, di liberarle da una secolare fatalistica rassegnazione che percepiva solo nell’emigrazione il rimedio per superare uno stato di miseria e di abbandono. Il silenzio delle istituzioni, la mancanza di una efficace forma di comunicazione, hanno impedito alla nostra gente di essere informata persino del significato delle lotte contadine del materano, delle intuizioni e dell’opera di un sublime interprete delle esigenze di riscatto del popolo contadino quale è stato Rocco Scotellaro che, con pochi altri, ha colto in quei momenti di epica contrapposizione del potere borghese dominante con i braccianti salariati, comprati a giornata nelle piazze dei nostri paesi, organizzati da un caporalato sfruttatore ed ignorante, i segni di una consapevolezza e di una riconquistata dignità dell’uomo. Questi sentimenti e queste speranze ha alimentato la lettura della “ La Bottega delle Idee” cui spero di poter fornire un modesto contributo affinché questa pubblicazione, con la libera diffusione di idee di qualsiasi colore, possa comunque rappresentare un veicolo di conoscenza e di ricchezza spirituale della nostra Lucania e del nostro caro Francavilla. Con questo spirito di riconoscente partecipazione, ritengo di rileggere con voi questi pochi versi la cui lirica intensità esprime in modo ineguagliabile l’amore del Poeta verso la nostra terra di Lucania: M’accompagna lo zirlio dei grilli e il suono del campano al collo d’una inquieta capretta. Il vento mi fascia di sottilissimi nastri d’argento e là, nell’ombra delle nubi sperduto, giace in frantumi un paesetto lucano.

 

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