Francesca Iacovino
Si è svolta venerdì scorso, la prima lezione del corso d’inglese tenuto da A., uno degli ospiti del centro SPRAR per rifugiati e richiedenti asilo, sito nella frazione di Agromonte Mileo e gestito dalla Senis Hospes di Senise.
Lo rende noto Francesca Iacovino, mediatrice culturale dello Sprar di Agromonte, che spiega “i beneficiari fin dall’inizio della loro permanenza nel centro , hanno preso parte a diverse attività previste nell’ambito del progetto SPRAR, tra cui un corso d’italiano obbligatorio che ha l’obiettivo di sostenerli nell’inserimento sociale del nostro Paese”.
“Dall’altra, a partire da un’idea venuta fuori durante le attività di ascolto poste in essere da un team di figure professionali quali l’educatrice, il legale e la psicologa” continua Iacovino “si è offerto ad A. laureato in lingua inglese nel suo Paese d’origine l’Iran, la possibilità di tenere un corso di inglese aperto alla cittadinanza, che si svolgerà tutti i venerdì nell’aula didattica della struttura che li ospita. Un autentico momento di integrazione, nell’ottica di mettere a disposizione anche le competenze professionali degli ospiti dello SPRAR”
“siamo soddisfatti che la cittadinanza abbia apprezzato l’iniziativa,” prosegue Stefano Cervone direttore dello Sprar,” poiché i 30 partecipanti alla prima lezione indubbiamente sono un segnale positivo, rispetto alle azioni d’integrazione ed accoglienza che stiamo mettendo in campo, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale e con il Sindaco Fausto De Maria, senza dimenticare il sostegno ricevuto dalla ProLoco Acermons di Agromonte Mileo e dal Parroco.”
“A questo proposito è previsto anche l’avvio di un corso di pittura e decoupage tenuto da un’altra ospite della struttura e”, continua Cervone,” per il prossimo 20 settembre ad Agomonte Mileo è stata fissata la “Festa dell’Accoglienza”, dove gli ospiti avranno la possibilità di socializzare ed anche di esprimere la loro riconoscenza alla comunità che li ha accolti,recitando poesie e versi delle loro rispettive culture, cucinando piatti tipici, per uno scambio culturale e sociale che abbia il gusto dell’arricchimento reciproco” conclude il direttore Stefano Cervone “ in questo centro si sta realmente concretizzando una piena e consapevole integrazione, nel rispetto delle diverse nazionalità, delle confessioni religiose, del colore della pelle… tutto ciò è possibile grazie ad un lavoro di equipe fra figure professionali e operatori che hanno seguito non solo la mia direzione ma anche le convinzioni di base di una cooperativa che opera per il sociale.”