Valentina Viola – Sindaco di Chiaromonte scrive all’on. Gelli

 

Valentina Viola
Valentina Viola

Onorevole Presidente Gelli (Presidente Commissione parlamentare d’inchiesta su sistema accoglienza immigrati),

sono il sindaco del comune di Chiaromonte, piccolo paese di 1900 abitanti residenti sulla carta, ma molti di meno nella realtà, situato in provincia di Potenza, che ospita due diversi centri di prima accoglienza, per un totale di oltre 130 immigrati. Il primo centro di accoglienza è operativo da quasi 2 anni, per effetto di un accordo quadro sottoscritto il 15 dicembre 2014 tra la Prefettura di Potenza e la cooperativa sociale Senis Hospes, e prevedeva 70 posti, ricavati in un ex albergo. Da allora sono stati accolti sul territorio comunale numerosi immigrati, in alcuni periodi oltre 100 contemporaneamente, offrendo loro ricovero anche presso strutture diverse da quella individuata dal suddetto accordo quadro. Fin da subito questo Comune aveva evidenziato le criticità riscontrate nel processo di accoglienza, tanto che l’intero consiglio comunale, con propria deliberazione aveva dato mandato alla sottoscritta di rappresentare in ogni sede le istanze della comunità locale territoriale, tendenti a ridurre le criticità riscontrate durante i periodi di permanenza e da adottare azioni per garantire condizioni di vivibilità migliori per gli ospiti extracomunitari e facilitare la convivenza con la popolazione locale. Per questo motivo, in diverse occasioni, infatti, ho significato alla Prefettura con lettere, l’ultima delle quali del 2 novembre, il più delle volte rimaste inevase la preoccupazione legata alla presenza in paese di un così elevato numero di migranti evidenziando i rischi e disagi emersi, sia sul piano igienico sanitario che per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini chiaromontesi. Nel mese di agosto 2015 la situazione è degenerata una prima volta due punti gli ospiti della CPA hanno inscenato una protesta che è sfociata in disordini e tafferugli che hanno messo a dura prova l’ordine pubblico e la sicurezza, rientrata solo grazie ad un imponente dispiegamento di forze dell’ordine.

immigratyi-150506134105Successivamente a tale episodio, in linea con le direttive diramate in materia dal Ministero dell’Interno, il 29 settembre 2015 è stato siglato un accordo sull’acqua distribuzione dei profughi sul suolo regionale, tra l’anci, api Basilicata, Prefettura di Potenza e Matera e Regione Basilicata. In seguito all’accordo le cose sembravano essere migliorate. Il numero degli immigrati da ottobre 2015 a luglio 2016 è sceso gradualmente fino ad arrivare a 28 presenze. Ma nel mese di agosto la situazione è degenerata nuovamente, creando una situazione ben più grave di quella già sopportata. La Prefettura ha avviato una nuova procedura che ha portato all’apertura di un secondo centro di accoglienza, gestito dalla stessa cooperativa, così che il numero complessivo di immigrati ospitabili presso le due strutture e di nuovo oltre le 100 unità. Inutile dire che il tentativo di interloquire con la Prefettura dinanzi all’ennesima decisione calata dall’alto, senza la benché minima concertazione istituzionale, è ancora peggio, senza nessuna attività informativa, si è rivelato inutile e il ascoltato. Come se non bastasse, nei giorni scorsi, in seguito alla chiusura del centro di accoglienza di Tito, un altro comune della Basilicata, altrimenti ragazzi nigeriani sono stati trasferiti nelle strutture di Chiaromonte, contro la loro volontà. Infatti appena aggiunti alla nuova destinazione, gli stessi ragazzi si sono resi protagonisti di disordine altri fatti perseguibili penalmente, creando una situazione se possibile ancora più grave di quella del agosto 2015. È evidente che la Prefettura di Potenza continua ad operare come se non fosse stato siglato alcun accordo e come se non conoscesse le direttive diramate in materia dal Ministero dell’Interno sulla distribuzione dei migranti sul territorio, mal celando il proprio operato dietro il paravento dell’emergenza. La sottoscritta risultato oltremodo evidente che la situazione venutasi a creare presenta gravi rischi per l’ordine pubblico, per la sicurezza privata dei residenti e per le condizionii igienico sanitarie delle strutture ospitanti

chiede

che la Commissione da lei presieduta attenzioni la questione evidenziate, al fine di verificare l’operato della Prefettura di Potenza in relazione al sistema di accoglienza nella provincia di Potenza.

 

lettera indirizzata a:

on. Federico Gelli Presidente Commissione parlamentare d’inchiesta su sistema accoglienza immigrati

Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo

All’ufficio Territoriale del Governo Prefettura Potenza

Presidente della Giunta Regionale dr. Marcello Pittella

Anci Basilicata

Task Force Immigrazione

UPI Basilicata

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