don Camillo Perrone "Parroco emerito di S. Severino L."

Per una forma di nemesi storica aver sofferto nel passato miseria ed emigrazione a causa della mancanza di un processo di industrializzazione diffusa, disponiamo oggi di un patrimonio estremamente prezioso dalle fortissime potenzialità. Il turismo certamente non può’ significare la terapia per tutti i nostri mali, ma e’ fuori discussione che rappresenti una delle alternative che possano contribuire a creare condizioni di speranza e di sviluppo per la regione.
Ma proprio perché la questione e’ così importante essa si ripropone ora in termini socio-politici, ma anche di costume e di consapevolezza collettiva. Le istituzioni spesso hanno grosse responsabilità, ma i loro sforzi, sono comunque costretti a cadere nel vuoto, se non sono accompagnati da una cultura e una civiltà turistica che insieme dobbiamo cercare di istruire. Questa risorsa proprio pecche’ preziosa , oltre che difesa e tutelata, va utilizzata bene e produttivamente, per creare ricchezza e posti di lavoro.
La bellezza dei nostri mari e delle nostre montagne la limpidezza dell’atmosfera, la purezza dell’ambiente siano l’oggetto di cure tenaci e vigili. E’ necessario, infatti, resistere con forza ai miraggi ingannevoli di uno sfruttamento indiscriminato, che depaupera e rovina inesorabilmente il territorio per il vantaggio economico di pochi.

La cultura ecologica e la salvaguardia pure delle tradizioni popolari rappresentano, se opportunamente rivalutati, il volano di sviluppo di una regione sana moralmente e civilmente ricca, ove abbondano moderne strutture ricettive e la genuinità dei prodotti che, unitamente all’antica ospitalità proprio del popolo lucano, offrono le condizioni per una serena e tranquilla permanenza ai turisti.
La Basilicata incanta con la sua vegetazione variegata che, seguendo il ciclo delle stagioni, da’ vita ad un’escalation cromatica spettacolare. Prosperi sempre più il turismo materano, potentino, metapontino e marateota, ma anche quello montano e, nella fattispecie, il turismo apollineo. Il Pollino e’ un complesso orografico di notevole importanza: con la sua natura primigenia, con le sue testimonianze floristiche e faunistiche rare ed eccezionali rappresenta un estimabile patrimonio. Un posto di terapia che tonifica, con un clima mite e stimolante, una vera oasi dello spirito. In questa area, crocevia di storie e civiltà, l’uomo e la natura hanno saputo intrecciare un rapporto di armoniosa convivenza; non solo il mitico pino loricato, simbolo del Parco, ma i numerosi e ricchi siti archeologici, i centri storici e rurali – non più sacche arcaiche – le chiese e i castelli medioevali ne sono la viva e mirabile testimonianza.

Una ricchezza enorme che abbiamo il dovere di conservare intatta; ma non intatta dobbiamo continuare ad avere la povertà; la prima deve, invece, essere strumento di emancipazione e di progresso per la nostra regione e la sua gente.
La Basilicata è stata caratterizzata, fino a pochi anni orsono, da quasi un completo isolamento. Ma oggi è ben conosciuta anche all’estero. Protesa con le montagne arabescate di piante e di mille e svariati fiori presenta per la sua configurazione panorami di incomparabile bellezza e varietà. La novità più interessante è che questa attenzione ha cominciato a rivolgersi anche all’interno più dimenticato della Basilicata, quello per intendersi tratteggiato nei limiti ufficiali del Parco Nazionale del Pollino, il più grande museo naturale all’aperto d’Europa. Una natura dove è possibile chiudere gli occhi ed immergersi in una dimensione di suoni, di silenzi, di odori, dove la pelle è accarezzata dalle brezze dei vicini mari, pur stando in montagna. Con queste premesse e le notevoli risorse naturalistiche ormai ben note, la Valle del Frido (San Severino e frazioni) va registrando da oltre un ventennio risultati, da un punto di vista turistico, davvero incoraggianti. Nelle recenti festività pasquali, il 25 aprile e il 1°maggio le numerose strutture alberghiere esistenti hanno fatto registrare un clamoroso “tutto esaurito”.

San Severino Lucano è incastonato, come una gemma preziosa, nella maestosa catena dei monti del Pollino, le cui cime eccelse nei giorni luminosi si confondono con l’azzurro del cielo. Autentica oasi di tranquillità per un soggiorno rigenerante, ottimo punto di partenza per gite ed escursioni alla scoperta di uno straordinario territorio.
Auspichiamo che questi importanti risultati raggiunti siano di stimolo e interesse per tutti quanti hanno responsabilità istituzionali, ma anche semplici cittadini ed associazioni per un richiamo ad un eccezionale e straordinario impegno nell’anno in corso per affrontare e risolvere alcune criticità presenti per dare alla comunità di S. Severino Lucano e soprattutto ai tanti visitatori l’accoglienza, i servizi e l’organizzazione che questi luoghi richiedono e determinare in questo modo condizioni di sviluppo e occupazione per il nostro territorio che non può non scommettere sul turismo.