Antonio Vincenzo Violante
LA PARCA VITA DI QUEI TEMPI – Da questa reale fotografia si può intuire la vita semplice di allora. C’era tanta miseria, ma si era ricchi spiritualmente. Le donnine, sedute sulla scala di casa, rattoppavano abiti da lavoro.

La più giovane delle tre guardava ed apprendeva l’arte del rattoppo. Caratteristiche la capretta e la pecorella, certamente in attesa di essere condotte al pascolo. Si era contenti di quello che la vita offriva. Mamme e nonne, spesso, andavano a raccogliere legna alle prime luci dell’alba. Ritornavano in pieno giorno con un voluminoso fascio di “ramaglie” sulla testa.

Non essendoci nelle abitazioni alcuna cucina a gas, proprio con quei rami secchi si accendeva il fuoco. Su di un treppiedi, posto sul fuoco stesso, si metteva a bollire una grossa caldaia di rame, resa lucida all’interno dallo stagno, in cui si faceva cuocere l’occorrente per mangiare. L’indomani, alla stessa ora, le donne andavano alla pubblica fontana per lavare o per risciacquare il bucato, fatto nelle vicinanze della casa in una tinozza di legno in cui si versava cenere ed acqua bollente. Chi prima giungeva alla fonte, prima si sbrigava. Oltre a quanto detto, le casalinghe coltivavano l’orto, allevavano i maiali, gli animali da cortile, eccetera. La donna era una tuttofare per le varie necessità della casa. Ogni cosa veniva da lei eseguita sempre con tanta buona volontà e con tanto amore per la famiglia.