Comunicato Stampa
La mia indipendenza che è la mia forza, implica la mia solitudine, che è la mia debolezza.
Da questa confessione di Pier Paolo Pasolini scaturisce il ricordo del Poeta regista a 50 anni dal suo assassinio, che i CineClub Cinit “Pasolini” e “De Sica” l’Associazione Torymus e il Comune di Barile hanno inteso dedicare con una iniziativa mercoledì 5 novembre ore 18, presso l’auditorium di Barile intitolato al regista. Al saluto del sindaco, Antonio Murano, seguiranno letture di brani, immagini, servizi TV, cui aderiscono studenti e studiosi. Un pomeriggio all’insegna della sobrietà, come nello stile del poeta, che anche a Barile, nel 1964, girò uno dei suoi capolavori, Il Vangelo secondo Matteo.
Aveva appuntato Pasolini quando scriveva la sceneggiatura de La ricotta: La storia della Passione di Cristo è per me la più grande che sia mai accaduta, e i testi che la raccontano i più sublimi che siano mai stati scritti.
“Pasolini – commenta Armando Lostaglio del De Sica – conserva intatto, a distanza di decenni, tutto l’interesse del mondo culturale, non soltanto in Italia. La tragica morte, quando aveva solo 53 anni, resta ancora uno dei tanti misteri italiani non del tutto risolti, fra insabbiamenti e servizi deviati.”
Pier Paolo Pasolini fu ucciso nella notte tra l’1 e il 2 novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia. Il funerale laico si svolse a Roma il 5 novembre 1975 a Roma presso la Casa della Cultura in Piazza Campo de’ Fiori. Lo scrittore Alberto Moravia così lo salutò:
“…Lui ha fatto delle cose, si è allineato nella nostra cultura, accanto ai nostri maggiori scrittori, ai nostri maggiori registi. In questo era simile, cioè era un elemento prezioso di qualsiasi società. Qualsiasi società sarebbe stata contenta di avere Pasolini tra le sue file. Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo. Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro…”
Martin Scorsese affermò: “Il miglior film su Cristo, per me, è Il Vangelo secondo Matteo, di Pasolini. Quando ero giovane, volevo fare una versione contemporanea della storia di Cristo ambientata nelle case popolari e per le strade del centro di New York. Ma quando ho visto il film di Pasolini, ho capito che quel film era già stato fatto.”
A.L. Comunicazione De Sica-Cinit
