Giuseppe Di Giacomo
Il presepe vivente rappresenta, nella storia della cristianità, una delle forme più alte di narrazione popolare del Natale. Nato dall’intuizione di San Francesco d’Assisi, esso non si limita a raffigurare la Natività, ma diventa linguaggio condiviso, gesto comunitario, espressione di fede incarnata nella vita quotidiana. In questa prospettiva si colloca l’esperienza del presepe vivente di Francavilla in Sinni, che negli anni ha saputo trasformarsi in un patrimonio culturale e spirituale della comunità.
La sua origine, nel 2013, si inserisce in un percorso di riscoperta delle tradizioni più autentiche. La prima rappresentazione, ospitata nel quartiere della Vigna Chiesa, nasce come espressione semplice e partecipata, capace di coinvolgere il tessuto sociale del paese e di restituire al Natale una dimensione collettiva, lontana dalla spettacolarizzazione e vicina al senso originario dell’attesa e della condivisione.
Con il passare del tempo, il presepe vivente si è progressivamente ampliato, trovando nel centro storico di Francavilla il suo scenario naturale. Vicoli, archi e piazze antiche sono divenuti parte integrante della narrazione, non come semplice sfondo, ma come elementi vivi di una memoria che si rinnova. Le scene della Natività si intrecciano così con la rappresentazione dei mestieri tradizionali, offrendo uno spaccato della vita di un tempo e restituendo dignità a gesti, saperi, sapori e lavori che appartengono alla storia locale.
Il valore del presepe vivente risiede soprattutto nel suo carattere comunitario. La partecipazione non è mai stata soltanto figurativa, ma profondamente condivisa: cittadini di ogni età contribuiscono alla costruzione delle scene, alla realizzazione dei costumi, all’organizzazione dei percorsi. In questo intreccio di competenze e relazioni si riflette una tradizione che non si tramanda per inerzia, ma attraverso il coinvolgimento diretto e la responsabilità collettiva.
Particolare attenzione è sempre stata riservata alla cura degli abiti e delle ambientazioni, elementi fondamentali per garantire coerenza storica e autenticità. I costumi, realizzati con materiali semplici e fedeli alla tradizione, insieme agli oggetti del lavoro contadino e artigiano, contribuiscono a creare un racconto visivo sobrio ma intenso, capace di parlare al visitatore con il linguaggio della memoria.
Accanto alla dimensione religiosa, il presepe vivente assume anche un valore culturale e identitario. Attraverso il percorso che attraversa il paese, i visitatori riscoprono luoghi, sapori e tradizioni locali. La presenza di prodotti tipici, preparati secondo usanze antiche, rafforza il legame tra fede e quotidianità, tra rito e vita vissuta.
Dopo dieci anni, il presepe vivente di Francavilla si configura come una tradizione matura, capace di rinnovarsi senza perdere il legame con le proprie radici. Non un semplice evento, ma un rito collettivo che ogni anno restituisce senso al Natale, rafforza l’identità della comunità e consegna alle nuove generazioni una memoria viva, fatta di gesti, volti e luoghi condivisi.