Seconda Edizione “Vicoli di ritorno ” a cura del Circolo ARCI FrancaViva

Nelle pomeriggio e nella serata del 27 dicembre si è svolta la Seconda Edizione di Vicoli di ritorno a cura del circolo ARCI FrancaViva secondo il programma previsto nella locandina qui sotto pubblicata.

Lo scopo di questa manifestazione secondo la mia interpretazione è quello di far rivivere con molteplici attività socioeconomiche e culturali i vicoli del paese per consentire ai giovani di restare in sede e incentivare il ritorno di tante persone che lavorano fuori. Infatti,nel convegno che ha avuto come tema di discussione “Le parole che caratterizzano l’identità di un popolo”, la chiarissima professoressa Patrizia del Puente, Direttrice del Centro Internazionale di Dialettologia dell’Università di Basilicata, ha messo in evidenza l’importanza di usare il dialetto e le peculiarità che esso conserva perfettamente. Il nostro dialetto ha regole precise che si rifanno all’origine latina e all’uso popolare del linguaggio del mondo contadino e dei pastori. Un linguaggio che si basava sulle cose concrete e sui fatti reali.
Francavilla, centro storico
Francavilla, centro storico
Per non morire la nostra lingua e con essa anche tutte le attività del paese, dobbiamo mettere in campo tutte le nostre e energie. La professoressa Patrizia del Puente è stata applaudita calorosamente e ringraziata con affetto per l’incisività degli argomenti, l’esposizione chiara e affascinante e per l’entusiasmo con cui ha invitato i giovani soci a perseverare nell’impegno per la cultura e per la partecipazione alla crescita e ripresa della vita in senso lato del nostro paese.
Certamente non basta una serata nelle feste natalizie che il circolo ARCI ha organizzato con tanta passione, impegno e coinvolgimento emotivo per raggiungere gli obiettivi prefissati. Premesso che ai giovani organizzatori va il mio più sincero ringraziamento e ammirazione, li esorto a fare di più, come nella scuola i professori dicono ai genitori per i figli: “L’alunno è intelligente, va bene; ma potrebbe fare di più,” La mia esortazione inoltre va a tutte le altre Associazioni, alle forze politiche e amministrative e agli uomini di buona volontà per sfruttare tutte le risorse che abbiamo a disposizione.
A partire dal centro storico che va messo in sicurezza con progetti di riqualificazione e valorizzazione per mettere a disposizione un borgo albergo per i turisti. Per turisti possiamo e dobbiamo includere in primis i nostri compaesani di Bioglio e del Biellese con i quali siamo gemellati da molti anni e che non possono trovare ospitalità dai parenti o nelle case paterne abbandonate. Ma anche agli emigrati nelle Americhe per sviluppare il turismo delle radici. Solo in questo modo i vicoli possono considerarsi luoghi di ritorno.
Voi giovani avete le leve del futuro: siate gli artefici della nostra sopravvivenza.

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