Giuseppe Di Giacomo
“Ci è pervenuta tramite mail list questa interessante pagina che riguarda il POLLINO che pubblichiamo ringraziando gli autori”.
Fotogrammi ripresi a intervalli regolari, per apprezzare il movimento delle stelle, gli spostamenti dell’ombra di un albero, istanti che non potremmo altrimenti osservare e che diventano così evidenti. È ambientato nel Parco Nazionale del Pollino il video di due videomaker italiani.
di Eleonora Degano – video time-lapse di Angelo Chiacchio e Walter Molfese
del parco, spingendosi fino a 2000 metri di altezza per catturare le bellezze di quello che, come spiegano, “È un luogo lento e antico, in cui il tempo è davvero scandito dal ritmo della natura”. E come catturare meglio questi istanti che sfuggono alla superficiale osservazione dell’occhio umano, se non tramite la tecnica del time-lapse? In questo caso gli autori si sono spinti ancora più in là sfruttando l’hyper-timelapse (detto anche hyperlapse), una tenica cinematografica complessa che racchiude in sé movimento di macchina e fotografia. 25 scatti al secondo per fotografie in altissima risoluzione (dai 18 ai 21 megapixel) in formato non compresso (RAW), mentre la macchina si sposta lungo un binario seguendone il ritmo in modo che il movimento del soggetto stesso risulti accelerato.
Come spiegano gli autori, c’è un gran lavoro di progettazione dietro a questa tecnica: innanzitutto bisogna decidere l’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro, tenendo conto degli aspetti astronomici (orari di alba e tramonto, posizione della Via Lattea, quantità di luce che arriverà al soggetto immortalato) e decidendo così di quanto dovrà spostarsi la macchina fotografica a ogni scatto. Non meno importante è la post-produzione, nella quale vanno elaborati tutti i fotogrammi chiave delle sequenze, dal bilanciamento del bianco, al contrasto fino a eliminare le irregolarità di esposizione.
Il video Pollino senza tempo si inserisce nel contesto di Italia senza tempo, un progetto che nasce per valorizzare le bellezze della natura italiana affinché, come dicono i due videomaker, “Possano emozionare anche chi non può addentrarsi in questi luoghi vicini geograficamente e allo stesso tempo distanti dai ritmi della vita di oggi”.
