Claudia Fortunato
Per Aylan
Piccolo angelo caduto,
riverso a terra, sotto un cielo assente, scrivo a te.
A te che acqua salmastra lambisce la fronte,
sotto le guance ruvida sabbia,
non fiori, non un caldo palmo di mano.
Sembri riposare, composto,
le scarpette ancora indosso,
le onde ti lambiscono piano.
Migliaia di sguardi su di te, adesso,
ma nessuna mano amica.
Nessuna mano amica quando tutti, intorno a te, urlavano,
nella notte.
Nessuna mano amica quando sognavi i giorni a venire.
Guanti bianchi ora ti sollevano piano,
nessuna impronta rimane sulla sabbia.
Vola, vola, piccolo Aylan,
vola più in alto che puoi, vola lontano,
lontano dalla sabbia,
lontano dalla guerra,
dalla nostra indifferenza,
che non puoi capire.
Vola, Aylan.
