Ernesto Calluori
Il “Corriere della Sera” dell’11.01.2016, a firma di Claudio Del Frate, pubblica un articolo molto interessante, dal titolo “Sparaneve, dvd, viaggi in Australia: Così la Basilicata sperpera le ricchezze dell’oro nero“. Il contenuto, che facciamo nostro, ci consente di approfondire il tema, ampiamente sviluppato, altre volte, da queste colonne. Mario Di Nubila già Senatore della Repubblica, lo denunciava in un articolo del 22 maggio 2014 su questo giornale on line, titolato “Petrolio: Sviluppo e Lavoro?. Poneva un forte interrogativo, e si chiedeva “come fosse mai possibile nella Regione, che concorre alla produzione nazionale del Petrolio con circa 4 milioni di Tonn. pari al 72% di quello nazionale, vedere partire con il Petrolio, tanti suoi concittadini in cerca di lavoro altrove?” e poi, “una ricchezza che parte e una povertà che aumenta nei luoghi, dai quali quella ricchezza proviene“. La contraddizione è grave, tant’è che dall’intervento riportato sul “Corriere della Sera”, registriamo delle domande che rimangono senza risposte. E’ mai possibile, scrive Del Frate, che nel Texas d’Italia ci siano ancora città’ prive di ferrovie e autostrade? Perché mai, la Basilicata, custode del più ricco giacimento petrolifero dell’Europa continentale, abbia ancora dati di arretratezza simili alla vicina Calabria, nonostante sia stata coperta da una pioggia di Euro superiore al miliardo, derivante dalle royalties sull’estrazione del greggio? Semplice: negli anni ruggenti dell’oro nero, si e’ preferito spendere per accontentare l’elettorato anziché in investimenti di rilancio dell’economia. Si è preferito – come dire – privilegiare l’uovo (oggi) anziché la gallina (il futuro). Si è preferito coltivare rapporti di amicizia con uno dei discendenti più’ illustri di questa terra, il regista Francis Ford Coppola, per il quale non si è badato a spese con la produzione di DVD di vario genere. Dal 2001 al 2013, scrivono i Magistrati della Corte dei

Conti, la Regione e 12 Comuni dell’area estrattiva si sono spartiti esattamente un miliardo e 158 milioni di Euro, ma “l’85% se n’è andato in spesa corrente anziché in investimenti per lo sviluppo e lavoro. Soltanto il 7% è andato alla ricerca e all’innovazione. L’analisi della Corte dei Conti è spietata per la direzione intrapresa da quel fiume di denaro. La Regione Basilicata ha impiegato 47 milioni e mezzo per “progetti di inclusone sociale” non meglio specificati, 39 milioni per tappare il disavanzo della Sanità. Le voci più’ sorprendenti e assurde sono contenute nelle tabelle riguardanti i Comuni. Per citare qualcuno, ad es. Montemurro, le royalties sono servite a garantire la raccolta dei rifiuti e la sistemazione del cimitero, a Garaguso alla manutenzione delle aree verdi, a Grumento Nova per il 31% a coprire interessi sui mutui o allo sgombero della neve. Viggiano, comune di 3 mila abitanti, ha beneficiato di ben 122 milioni, polverizzati in voci quali arredo urbano, fognature, segnaletica stradale o addirittura 25mila euro spesi per un viaggio in Australia tra gli immigrati lucani residenti. A Latronico, in data 16 gennaio si terrà un convegno su: “Sud, Sicurezza, Sviluppo”. Al di là della solita “ammucchiata”, si parlerà come si intenderà affrontare lo Sviluppo unitamente al Lavoro nel Texas d’Italia? Il significato del termine “potere”, come quello dei termini “moralità” “diritto” e altre astrazioni, è sempre stato alla mercé di analisi estremamente soggettive.