Vincenzo De Paola
Questa notte è venuto a mancare Luigi Viceconte, per tanti di noi l’Avvocato.
All’inizio degli anni ’80 è stato Sindaco di Francavilla.
Anche se dopo questa esperienza aveva rifiutato ogni ruolo nel partito, il suo pensiero rappresentava un riferimento essenziale, soprattutto per le giovani generazioni.
L’Avvocato o Luigino, come tanti familiarmente lo chiamavano, non apparteneva alla mia generazione; quando io ero un ragazzo, verso fine anni ’80, lui era già uno stimato professionista.
In quel periodo appartenevamo a famiglie politiche diverse; io ero giovane militante della Dc, lui era una figura di primo piano del Pci di Francavilla.
Lo conoscevo poco, di vista come si suol dire, ma sovente parlavo con amici, allora giovani militanti del PCI, che spesso mi ripetevano la frase: “lo dice anche l’Avvocato”.
E proprio non capivo cosa potesse avere di speciale “l’Avvocato”.
L’ho capito anni dopo quando ho avuto modo di conoscerlo più da vicino.
Il suo acume, la sua raffinata ironia, il suo uso misurato e meditato delle parole lo hanno reso speciale anche ai miei occhi.
Non posso dire di essere stato suo amico vero, ma di lui ho immensamente apprezzato l’amore per il nostro paese, per la sua storia e le sue tradizioni; il tutto condensato nel dizionario dialettale, opera che coniuga storia, tradizioni e lingua di Francavilla, e nell’opera teatrale “Fatt nda fatt”.
Caro Avvocato, Francavilla oggi perde un altro figlio illustre, un figlio che ha inteso codificare una lingua, il dialetto del novecento, prima che il tempo tiranno lo cancellasse.
Sarà compito di chi rimane tramandare il tuo lavoro, la tua passione e il tuo impegno, volti a dare dignità alla storia del novecento di Francavilla.
Riposa in pace.