Ernesto Calluori

Il 25 Aprile è il giorno nel quale si ricorda il 75mo anniversario della Liberazione. E’ il giorno in cui si deve rendere omaggio alla donne e agli uomini che offrirono la propria vita per la Liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca per la riconquista della libertà, dopo la drammatica fase dell’antifascismo.
Il 25 Aprile è un appello a proseguire la lotta che fu della Resistenza per attuare il programma della costituzione a difendere la legalità che si oppone alla violenza. Questo grande patrimonio ideale deve poter continuare ancora oggi a esprimersi in tutta la sua pienezza richiamando le giovani generazioni ai valori della pace e della solidarietà. La Liberazione costituisce un atto definitivo e non ammette opinioni diverse. Ci sono eventi in cui la storia diventa pietra che non si può cambiare.
Se un fascista vuole essere fascista, resta un nemico. La vittoria dei partigiani, il 25 Aprile ha rimosso i fascisti dalla storia che, avevano infangato di delitti orrendi. Non si comprende perchè mai il direttore del Giornale Alessandro Sallusti dopo giorni di attacchi alla sanità – privata lombarda, ha perso le staffe da perdere ogni autocontrollo. E, prima fà del becero sarcasmo sul 25 Aprile e sui partigiani (ringraziando il virus di non averci permesso di festeggiare la festa di Liberazione), poi, attacca la Cgil rea, a suo dire, di aver denunciato la sanità privata locale in Umbria, che ha cercato di speculare con falsi test per diagnosticare il Covid-19. Il prode direttore, onnipresente su tutte le reti TV, pare che sia l’artefice di consigliare a Salvini di alzare i toni – inveire, spararla grossa, creare il clamore – cercare resse e dibattiti su ogni argomento possibile, pena il dimenticatoio.
Secondo Sallusti, questi sono i dogmi sacrosanti di un leader. Di altro avviso è la proposta ” indecente ” avanzata da Ignazio La Russa sulla sua pagina fb affinchè “Il 25 Aprile diventi in maniera ufficiale, un modo consone al periodo che stiamo vivendo, il giorno della concordia nazionale in ricordo delle vittime di tutte le guerre del coronavirus “. Inaccettabile che La Russa strumentalizzi il dramma del Coronavirus per attaccare il 25 Aprile. La libertà di parola è un diritto sacrosanto ma il dono del silenzio non è qualità di tutti. Il 25 Aprile ci chiama a riconoscerci uomini tra uomini responsabili e solidali.