Enza Berardone
Pasolini affermò nel 1975, in Scritti Corsari: “noi siamo un paese senza memoria, e quindi senza storia.”

Una buona parte della mia comunità non vive solamente questa parziale perdita di memoria, ma sembra non aver compreso appieno la sua vera storia, tant’è che è ripiombata nel limbo, in un nuovo Medioevo, nulla a che vedere con quello storico che va dal V al XV sec., il quale non è stato affatto una sequenza di secoli bui, ma un periodo ricco di fermenti e grandi opportunità.
Castronuovo è un paese circolare, in cui tutto rimane così com’è, il suo Medioevo consiste nello scellerato ritorno alla vecchia politica, ai vizi ciclici e alla memorabile indifferenza alla gente e ai suoi reali bisogni. Eppure questo popolo ha avuto il suo Rinascimento, promosso dall’Amministrazione Sandro Berardone, sindaco sensibile ai temi sociali, ambientali, politici e culturali, lungimirante, il quale con grande determinazione e abnegazione, insieme ai suoi compagni di viaggio, si è speso per creare nuove prospettive e condizioni migliori di vita.

Un bravo amministratore deve essere in grado di dare risposte ai mutamenti, mettersi a servizio di chi non ha voce, di tutelare le libertà e i diritti di tutti, senza ambire al premio che potrebbe venire dall’esterno. L’ attuale amministrazione non guarda lontano, tenta maldestramente di gestire soltanto l’ordinario, evitando accuratamente di fare scelte in grado di promuovere lo spirito d’iniziativa dei privati, non coinvolge, è chiusa nelle sue stanze, arroccata, spesso, su posizioni non sempre giuste e condivisibili, sorda ad ogni tipo di suggerimento, incapace di comprendere le esigenze di un paese ormai agonizzante, senza alcuna prospettiva di futuro, imprigionato in un immobilismo e torpore insopportabili, destinato ad esistere piuttosto che a vivere.
Amministrare non è un mestiere, è entusiasmo puro, disponibilità incondizionata, spirito di servizio, volontà di migliorare la realtà in cui si vive. Purtroppo c’è ancora chi esercita, in modo anacronistico ed intollerabile, il potere, abusando del proprio ruolo come un vecchio feudatario carolingio.

Castronuovo ha bisogno di ritrovare una politica dialogante, che si faccia carico dei problemi di tutti, che dia risposte , di governanti attenti e scrupolosi, capaci di progettare e realizzare l’impossibile, di valorizzare i piccoli giacimenti culturali, con diversa valenza (storica, antropologica, religiosa) di cui è ricco il nostro territorio. Ma soprattutto è giusto che riprenda il cammino tracciato da Berardone, fatto di empatia, di coraggiose iniziative, di progetti e nuove idee, di dialogo costruttivo, di quel noi collettivo che viviamo ogni volta che ci troviamo quotidianamente a condividere valori, obiettivi, credenze con gli altri, che, inevitabilmente, rende speciale e unico un popolo.

“Lascia che tutto ti accada: bellezza e terrore. Si deve sempre andare: nessun sentire è mai troppo lontano”.