Stella la Zingara

Appena giungeva la stagione della mietitura la numerosa comitiva di zingari che sciamavano nel villaggio scomparivano all’improvviso.
Quando mai hai visto zingari mietere
ci ricordavano gli anziani. Restava, fino ad autunno inoltrato, una anziana signora detta Stella.
Giuseppe Peluso
Aveva un un aspetto verde olivastro, forse originaria dalle lontane Indie da dove alcuni gruppi etnici provenivano. Era sempre adornata di anelli e bracciali di oro, orecchini pendenti e monili vari. Indossava vesti colorate e larghe, cosiddette cariche.
Viveva in un seminterrato a Pezzo la Corte, pieno della mercanzia da vendere ai contadini delle numerose frazioni di Viggianello.
Si spingeva fino alle propaggini del Pollino, a Voscari, Varco e Conocchielle, dove abitavano numerose famiglie.
Vendeva pignate, padelle, coperchi, pinze per il fuoco e molto altro. Maggiormente era dedita alla lettura della mano e alla predizione del futuro! Recitava le litanie per i defunti in una lingua incomprensibile.
Fosso di Stella la Zingara
Un giorno si recò a far visita alle famiglie della popolosa contrada di Santoianni. Era festivo e come consuetudine si preparavano pranzi tipici della tradizione locale con pasta fatta a mano di vario tipo. Non mancano mai i buoni formaggi e i salumi, sempre accompagnati da un buon vinello.
Stella mangiò e bevve a volontà, ignara che qualcuno teneva particolarmente sott’occhio i suoi gioielli. All’imbrunire si accomiatò con garbo dagli ospitanti e prese la via del ritorno. Il viottolo angusto e tortuoso era diventato più sdrucciolevole e scivoloso per via della pioggia che si faceva sempre più battente.
Fosso di Stella la Zingara
C’era da attraversare il Fosso di Ficarelle che si era ingrossato a dismisura. Quel tratto del percorso fu fatale alla Zingara Stella!
Fu trovata dopo qualche giorno nel greto del torrente sottostante un’alta rupe. Era completamente priva di tutti i suoi gioielli di cui non si separava mai. La mano assassina degli uomini non si arresta mai, soprattutto verso i soggetti più deboli, anche per pochi averi!
Poiché siamo agli albori del Regno d’Italia, non vi erano ancora sul posto i presidi militari. Venne da lontano una squadra di Gendarmi per fare gli accertamenti di rito. Tra questi vi era un giovane Ufficiale che alla vista del corpo di Stella rimase molto turbato e pianse in silenzio. Dopo qualche tempo si seppe che era il figlio di Stella, in servizio nel Corpo dei Nostri Reali Carabinieri.
In quel periodo gli zingari erano perseguitati in molti Paesi d’Europa, ma nel Nostro, soprattutto al Sud, erano ben tollerati. Ciò accadde fino a quando, nel ventennio fascista, furono emanate le leggi razziali e deportati come gli Ebrei nei campi di concentramento e di sterminio.
Stella la Zingara
Noi ragazzi quando andavamo al Fosso di Ficarelle, un’oasi naturale di grande pregio, sia per la sua flora che per la fauna, venivamo sempre ammoniti di non bere la sua acqua limpida perché nascondeva lo spirito di Stella!
Quel tratto di torrente, nei pressi di un vecchio mulino detto di Ciccuvellu, è denominato Fosso di Stella la Zingara.
Ancora oggi lo spirito di Stella aleggia nell’Area ed incute rispetto e timore. Storie di casa nostra. Stella la Zingara.

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