On line da qualche giorno la Guida ai Migliori Vini della Basilicata 2023 di Vinodabere.it, curata dai giornalisti Antonio Paolini e Maurizio Valeriani

Novanta vini assaggiati – rigorosamente alla cieca – da un panel composto da 14 esperti, critici di settore ed eno-giornalisti. E di essi ben 43 hanno superato la soglia dei 90/100 di punteggio indispensabili per essere inseriti nella Guida ai Migliori Vini della Basilicata 2021 di Vinodabere.it in rete da qualche giorno.

Si tratta di un focus sullo stato dell’arte della vitivicoltura regionale, con risultati sono assolutamente di grande interesse e rilievo. Il panel composto da Carlo Bertilaccio, Salvatore Del Vasto, Ruggero Faliva, Paolo Frugoni, Federico Gabriele, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Antonio Paolini, Emanuela Pistoni, Giuseppe Picconi, Marco Sciarrini, Gianni Travaglini, Maurizio Valeriani, ha lavorato su un territorio di assoluto spessore qualitativo e profilo originalissimo con l’obiettivo di rivolgersi al consumatore finale, ai ristoratori e tutti gli esercenti dei circuiti commerciali che ruotano attorno al vino.

Che sono dunque al centro del lavoro. Il metodo scelto è quello della creazione di classifiche per tipologia ed insiemi omogenei, provando a fornire i giusti strumenti a chi vuole orientarsi nell’acquisto di una bottiglia, nella costruzione di una cantina, ma anche di una carta dei vini o di un assortimento di scaffale, se titolare di un locale.

Non mancano le descrizioni delle aziende e le loro storie, poste a corredo della scheda di valutazione ciascun vino recensito. A dominare la classifica, come era in parte prevedibile, è stata la denominazione principe della regione, cioè l’Aglianico del Vulture, e proprio un Aglianico, il Pian del Moro 2018 dell’azienda Musto Carmelitano si è aggiudicato il miglior punteggio con ben 99,5 centesimi.

Facendo riferimento ad un mondo diverso da quello enoico (e forse più trasversale e immediato) sono stati adottati come simboli dei diversi livelli di apprezzamento: 1 applauso (90-94,9 centesimi), due applausi (95-97,9 centesimi) e standing ovation (98-100 centesimi), sorta di “emoticon” che spiegano con immediatezza grafica le differenze qualitative tra i vini recensiti.

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