Armando Lostaglio
La 80. Mostra di arte cinematografica di Venezia si è conclusa, e come sempre non senza qualche strascico di polemiche. E comunque tantissimi bei film. È stata certo una Mostra sai toni dimessi, per l’assenza di molte star sul red carpet per via dello sciopero di attori e sceneggiatori: i membri dei sindacati Sag-Aftra non possono partecipare a nessuna iniziativa, né sul set né in occasioni promozionali, che coinvolgano gli studios cinematografici con i quali le stesse associazioni sono in rotta.

Non si sono visti al Lido Bradley Cooper e Carey Mulligan. Cooper è regista, produttore e protagonista di Maestro, il biopic su Leonard Bernstein. E neanche Emma Stone e Mark Ruffalo, protagonisti di Povere Creature di Yorgos Lanthimos che ha vinto il Leone d’oro. Non sono mancate le disapprovazioni legate alla presenza dei film di Roman Polanski e di Woody Allen. E anche le dichiarazioni contro gli interpreti stranieri di personaggi italiani (come Ferrari) da parte di Pierfrancesco Favino, in concorso per il Comandante di De Angelis, e per Adagio di Stefano Sollima, una uscita che riteniamo inutile.Al di là delle polemiche, abbiamo visto bellissimi film. E una presenza in sala del 17% in più rispetto al 2022, come ha spiegato Roberto Cicutto, (lui presente sul palco e non il direttore Alberto Barbera), Presidente della Biennale di Venezia. Questi i premi, dunque, cui manca il capolavoro di Luc Besson, Dogman. ù
Leone d’Oro per il miglior film: Povere Creature del greco Yorgos Lantimos
Leone d’Argento gran premio della Giuria: Aku Wa Sonzai Shinai di Ryusuke Hamaguchi
Leone d’Argento per la miglior regia: Matteo Garrone per Io capitano Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Peter Sarsgaard per Memory
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile: Cailee Spaeny per Priscilla
Miglior sceneggiatura: Guillermo Calderón e Pablo Larraín per El Conde
Premio speciale della Giuria: The Green Border di Agnieszka Holland
Premio Marcello Mastroianni per attore o attrice emergente: Seydou Sarr
per Io capitano
Sezione Orizzonti, qui ignorato il maestro giapponese Shinja Tzukamoto.
Miglior Cortometraggio: A Short Trip di Erenik Beqiri
Miglior sceneggiatura: El paraíso di Enrico Maria Artale
Miglior interpretazione maschile: Tergel Bold-Erdene per Ser Ser Salhi
Miglior interpretazione femminile: Margarita Rosa De Francisco per El
Paraìso
Premio speciale della Giuria:** Una sterminata domenica** di Alain
Parroni
Miglior Regia: Mika Gustafson per Il Paradiso Brucia
Miglior Film: Una spiegazione per tutto di Gábor Reisz