“Brava”: il monologo di Giada Fossà scuote Potenza con ironia e verità sui condizionamenti sociali

A cura delle associazioni potentine Latte Amore e Fantasia e Le Ali di Frida aps, da sempre sensibili al mondo femminile e ai temi sociali, di è stato presentato, presso il teatro della Parrocchia di Sant’Anna, il monologo teatrale BRAVA- Appunti di luoghi comuni in un comune luogo, di e con Giada Fossa, con la regia di Luca Belle’.

Giada Fossa

Lo spettacolo ha analizzato ed aiutato a riflettere con grande e sapiente ironia, su uno degli aspetti più inquietanti e diffusi all’interno delle nostre quotidiane relazioni sociali, familiari affettive, lavorative…: la continua sollecitazione richiestaci a rispondere alle aspettative che gli altri hanno su di noi. “Brava” è l’esclamazione di approvazione di corrispondenza, il riconoscimento per essere come gli altri si aspettano che noi dobbiamo essere. Una sorta di premio per aver soddisfatto le richieste implicite (a volte) o esplicite ( più spesso).

Chiaramente le diverse declinazioni di questa parola “sollecitante” (Sei stata brava? Cerca di essere brava! Fai la brava! Non sei stata brava! Sei stata proprio brava!) accompagnano e modellano la nostra formazione alla vita di relazione. Questa tranquilla e brevissima parola avanza nel nostro quotidiano con la forza distruttrice di una macchina tritasassi, indifferente alle nostre aspettative, paure, fragilità, sofferenze…noncurante dei nostri sogni, bisogni progetti, desideri… “Perché dobbiamo essere brave? Perché abbiamo paura di non essere abbastanza?” Un carosello di contesti, situazioni, spazi, personaggi, età..in cui i diversi personaggi si incontrano e si scontrano, vengono raccontati dalla bravissima Giada Fossa con grande capacità empatica ma anche e soprattutto con grande simpatia.

Giada Fossa

Le sue riflessioni accompagnate da ammiccanti sollecitazioni al pubblico presente hanno creato un fluido emozionale tra palco e platea che ha rappresentato un valore aggiunto allo spettacolo. Il numeroso pubblico presente in sala ha seguito con entusiasmo vero e sincero interagendo attivamente. Declamato al femminile, il giudizio severo nascosto dietro l’ esclamazione Brava! può tranquillamente essere applicato anche all’universo maschile. Siamo tutti troppo spesso sollecitati ad evolverci e ad autoregolarci sulla base del giudizio altrui. Troppo grande è il nostro desiderio, il desiderio di noi uomini e donne, di essere accettati per rischiare di essere veramente noi stessi, profondamente liberi, assolutamente controcorrente, meravigliosamente trasparenti. Lo spettacolo si è sviluppato così tra approfondimenti e leggerezza, ironia e malinconia, denuncia e tenerezza e il tempo è volato in fretta. Ci siamo ritrovati tutti, immedesimati, svelati, messi a nudo, riconosciuti,…a volte come inquisitori, a volte come inquisiti. Cosa dire alla nostra Giada? A voler essere scontati potremmo dirle: Sei stata veramente Brava! In verità, però, l’espressione più giusta dovrebbe essere: Sei stata veramente NOI!.

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