Carmen Piccirillo
Nato a Bucarest, e trasferitosi da ragazzino in Italia, a Rionero in Vulture, lo scrittore e poeta Frederik Ivanhoe ha sviluppato, sin da piccolo, una spiccata predisposizione all’arte in tutte le sue forme.
Di personalità “ribelle”, divergente, predilige l’originalità, la ricerca interiore, il pensiero critico, deviando l’attenzione dagli schemi rigidi, dalle convenzioni sociali, dall’omologazione.
Ivanhoe si ritiene una persona di “natura multipotenziale”. Infatti, oltre a scrivere romanzi e poesie, disegna ritratti realistici, suona la chitarra elettrica, frequenta palestre per pesistica, boxe e kik boxing.

E’ un appassionato di tematiche come la psicologia, l’alimentazione e la spiritualità (…)
Di recente, ha scritto un interessante romanzo fantasy, intitolato “Nemesis- La rivoluzione di un nuovo mondo”(Bookabook).
In un mondo dominato dalla corruzione e dalle èlite, appare Nemesis: un essere indistruttibile dalle sembianze umane, frutto di una civiltà aliena avanzata. Il protagonista ha un cuore vulnerabile, capace di amare e soffrire come l’essere umano (…)
Libertà, unità , amore, giustizia: questi i tanti suggestivi temi trattati nel libro di Frederik Ivanhoe.
Su cosa si focalizza principalmente il tuo ultimo romanzo?
Il protagonista del mio romanzo è Nemesis: non è un eroe, rappresenta il risveglio delle coscienze umane, da tempo dormienti. Ho deciso di far nascere questa figura, che permette di ripristinare la forza nascosta dei popoli.
“La narrativa risveglia le coscienze”. Questo un tuo pensiero, dichiarato di recente. In questo periodo storico complesso, quanto è importante veicolare, attraverso la scrittura, la profondità emotiva?
Ritengo che sia importantissimo. Proiettare nel lettore varie riflessioni profonde, così come messaggi spirituali, in un contesto storico critico dal punto di vista politico e sociale- tra caos, manipolazione, violenza- risulta essere un input vincente per cercare, spasmodicamente, un cambiamento di pensiero.
Il tutto può influenzare le masse positivamente. Questo consente di non dipendere da un pensiero dispotico, e di risolvere i problemi senza doversi necessariamente lamentare.
Tu sei un artista poliedrico: oltre a scrivere romanzi e poesie, produci ritratti realistici.
E’ uno dei miei svariati interessi, amo incanalare la mia spiccata sensibilità anche nel disegno: è un’espressione molto intensa della propria personalità.
Quanto, secondo te, l’arte in tutte le sue forme è terapeutica?
Moltissimo: l’arte in tutte le sue forme è una forma di meditazione. Nel momento in cui viene espressa la propria creatività, si entra nel momento presente, nel “qui e ora”. Si acquisisce, così, la calma, sembra che il tempo si fermi: la consapevolezza di sé stessi, dei propri pensieri e del mondo circostante diviene acuta.
A chi consigli il tuo ultimo romanzo?
Consiglio il mio ultimo romanzo a chi sente di avere una rabbia “lucida”; a coloro che sono stanchi di sentire continuamente varie lamentele, che, a lungo andare, sfiancano. Il cambiamento, quello autentico, può partire da noi stessi, per poi espandersi all’esterno.