Chiorazzo (BCC): “Carenza medici, servono incentivi forti e coraggio politico per evitare il collasso della Medicina Territoriale”

“Quanto denunciato dal sindaco di Latronico Fausto De Maria, e che riguarda anche altri comuni dell’area lagonegrese e della Basilicata, conferma che la carenza di medici di guardia e di medicina generale è ormai una vera emergenza. Non si tratta più di episodi isolati ma del segnale evidente di un sistema che non riesce più a garantire la continuità dell’assistenza territoriale”.

È quanto dichiara il Vice Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, che invita la Regione ad affrontare con urgenza il tema strutturale della carenza di personale sanitario, “attuando pienamente e con intelligenza l’Accordo Integrativo Regionale per la Medicina Generale”.

“L’Assessore Latronico e il governo regionale – aggiunge Chiorazzo – devono prevedere incentivi più forti, prendendo esempio da quanto fatto in Campania, dove il nuovo modello di Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) distingue tra aree urbane, sub-urbane e rurali e riconosce ai medici dei piccoli comuni indennità aggiuntive di 1.000 euro mensili. Anche in Basilicata bisogna valorizzare chi sceglie di operare nelle aree interne, adeguando il modello alle peculiarità di un territorio fatto quasi interamente di piccoli centri”.

Chiorazzo sottolinea che “la Regione deve saper cogliere anche le esperienze proposte dal basso, come il progetto pilota di AFT dell’area Sud Lauria-Senise-Val d’Agri, avanzato dai medici convenzionati di quell’area. Solo così si potrà uscire dalla logica della medicina di base isolata e sottodimensionata e costruire una rete realmente efficiente e di prossimità”.

“Il vero limite politico di questa Giunta – prosegue Chiorazzo – è pensare di governare la complessità della sanità lucana limitandosi a recepire direttive nazionali, senza adattarle, senza sperimentare, senza coraggio. È lo stesso atteggiamento visto sul fronte dei malati di SLA, dove per mesi l’Assessore e il Governo regionale hanno minimizzato i problemi e preferito la propaganda alle soluzioni concrete. Solo dopo la mobilitazione dei pazienti e delle famiglie, accompagnata anche da interrogazioni consiliari, si è ammessa la gravità della situazione e si è corsi ai ripari annunciando nuovi fondi e la revisione dei criteri per gli assegni di cura. Un copione che si ripete spesso, si negano le criticità e si agisce solo quando la tensione sociale diventa insostenibile”.

“È un modo di governare – continua Chiorazzo – che non solo genera sfiducia ma aggrava la distanza tra le istituzioni e i cittadini. Nella sanità, la propaganda non cura e non assiste. Servono visione, programmazione e un piano regionale straordinario per la medicina territoriale, che incentivi i medici nei piccoli comuni e restituisca dignità ai servizi essenziali. Senza scelte coraggiose, la Basilicata rischia di restare senza medici di base e senza guardia medica in decine di paesi. Sarebbe un disastro per la salute pubblica e per la coesione stessa delle nostre comunità”.

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