Luigi Viceconte
Dopo la catastrofica partita F. C. Francavilla – Grottaglie, terminata 1-4, deluso ed amareggiato ho steso di impeto un articolo col quale ho voluto esternare tutta l’amarezza e la delusione provate difronte alla grave mancanza di impegno agonistico della squadra locale. A caldo, pur non essendo un esperto di calcio, mi sono impicciato anche di dare qualche indicazione di buonsenso su come affrontare certi problemi. L’articolo non è stato pubblicato perché il giornale locale si era preso una pausa di riflessione ( Ne ho fatto, però, pervenire la bozza al Presidente della squadra ). Nel frattempo certi problemi sono stati risolti e le cose attualmente vanno più che bene. Mi dà soddisfazione, poi, che alcune delle soluzioni adottate dalla Dirigenza collimino in qualche modo con quelle da me indicate. Un articolo non pubblicato è sempre come un figlio non nato. Per questo, pertanto, e per la suddetta collimazione mi va di pubblicarlo :
“IL GROTTAGLIE VIL GUASTAFESTE CON QUATTRO FENDENTI FINISCE IL MORITURO FRANCAVILLA
Preliminarmente devo chiedere scusa alle pecore per avere, in un articolo pubblicato su “ La bottega delle idee” n. 4 dell’ottobre 2012, paragonato alla loro specie i calciatori del F.C. Francavilla, stagione 2012-2013, per quanto riguarda coraggio ed impegno agonistico messi nella catastrofica partita casalinga con il Matera, perduta per 2 a 7. Partita fotocopia di quella è l’ultima giocata in casa con il modesto Grottaglie, perduta per 1 a 4. Doveva essere un giorno di tripudio! Alla vigilia, infatti, ottimisticamente e spavaldamente si pronosticava una vittoria con almeno tre goal di scarto, sia per la modestia della compagine del Grottaglie, sia perché si era convinti che fossero stati fatti acquisti appropriati e di elevata qualità, sia perché si dava per scontato che ci sarebbe stato da parte di tutti un impegno particolare per offrire al Presidente Ing. Antonio CUPPARO forse il più gradito regalo di nozze : una bella partita ed un risultato importante, forieri di una stagione calcistica pregna di successi. Macché! Dopo il fortuito goal iniziale la squadra cade in uno stato di astenia e confusione tali da far sembrare un gigante il nano Grottaglie. Che delusione! Infastidito. lascio lo stadio un po’ prima del fischio finale dell’arbitro, muto e pensoso, del resto come tutti gli altri spettatori. Cerco, senza successo, di allontanare dalla mente le spiacevoli immagini di quegli undici anonimi individui fiacchi ed apatici, vestiti dei nostri colori, che vagano alla rinfusa per il campo, alla ricerca, forse, del pallone, che non incontrano. Novelli pifferi di montagna che, venuti per suonare, sono stati malamente suonati. La tifoseria ininterrottamente tambureggia, strombetta, con feroce furore, tuona con urla belluine e slogan di protesta. Se la prende con la squadra locale e con la società. Si sente esclusa, non ascoltata. Non conosco come stanno le cose. Comunque, chi non fa parte degli organi societari non ha titoli per intervenire nei processi decisionali della società. La tifoseria non può pretendere di partecipare a detti processi né di essere sentita dalla società calcistica. Non ha, quindi, come si dice, voce in capitolo. È opportuno, perché è costruttivo, che la società non la ignori e ne tenga presente le giuste istanze, che, insomma, si proceda in armonia per creare e mantenere un clima di generale affezione intorno alla squadra, ai dirigenti ed allo staff tecnico. Non ha senso una squadra di calcio che non abbia tifosi in casa, come non ha ragione di esistere una tifoseria che non abbia una squadra come riferimento Cosa vogliono in generale i tifosi? Non chiedono la luna! Chiedono che i giocatori si allenino con serietà e giochino con impegno. Non vogliono vincere e basta: si esaltano con il bel giuoco. Negli ultimi due campionati, nonostante la grande passione ed il buon lavoro del nuovo Presidente, la situazione è cambiata. Tanta IVª Serie senza speranza di poter accedete alla Serie C ha dato luogo ad una negativa assuefazione. Anche chi non pratica l’ambiente avverte una diffusa stanchezza e voglia di disimpegno . Ne sono frutto e segni più che eloquenti le affrettate ed incongrue campagne/acquisto, con le quali è stato preso il famoso “gatto nel sacco”, ispirate, a quanto mi riferiscono, a due criteri un poco ….. scriteriati : l’anno scorso sono stati acquistati solo giocatori anziani, quest’anno solo giocatori molto giovani. Puntualmente, infatti, all’inizio del campionato ci troviamo con gli stessi problemi della passata stagione. Da occasionale frequentatore dello stadio, mi limito a raccogliere quello che si dice in giro. Molti si chiedono e chiedono se chi procede alle cessioni ed agli acquisti dei giocatori c’è o ci fa! In merito, circola ancora la leggenda metropolitana secondo la quale qualche anno fa addirittura si sia proceduto all’acquisto di un portiere di albergo, convinti di acquistare un valido estremo difensore! Errare è umano; perseverare è diabolico! La soluzione a questi specifici problemi c’è e non ci sono alternative : la riassunzione di responsabilità dirette da parte del Super Capo Franco Cupparo, anche se limitatamente alla cura da vicino della conduzione tecnica della squadra ed alla guida delle campagne/acquisto. Egli, per essere stato un buon calciatore e per essere un avveduto imprenditore, riunisce in sé una profonda conoscenza di come si gioca a calcio e del mondo relativo, nonché esperienza da vendere nel campo delle trattative. Ritrovi quell’entusiasmo e quell’amore per la squadra, con i quali, cosa non da poco, in un paese di sole 4.000 anime, l’ha portata in IVª Serie. Tra i tanti impegni di Amministratore pubblico e di Imprenditore riservi un piccolo spazio e ci ricollochi la squadra di calcio, che, lo sappiamo, occupa uno dei primi posti nella graduatoria del suo cuore. In caso contrario dirò quanto ho visto e sentito in proposito ! Anzi, lo dico di già ! In più occasioni, lo ricordo benissimo, sono pronto a testimoniarlo, scherzando ma non tanto, come di solito fa ( non capisci mai se fa sul serio o scherza ) ha detto : “ Porto la squadra in serie C e poi lascio”! Siamo di fronte ad un impegno formale ? Non siamo di fronte ad un impegno formale ? Insisto ugualmente! Di una cosa, infatti, sono certo : è un suo desiderio forte e se non lo soddisferà gli resterà l’amaro in bocca per il resto della vita. Grande Franco, e dai, sogna e facci sognare ancora ! Comunque, in bocca al lupo !
Francavilla in Sinni li’ 22.09.2013