Vincenzo De Paola
Il censimento Istat del 2011 indica che la nostra regione ha perso, nel decennio 2001/2011, il 3,3% della popolazione residente; a livello nazionale, invece, si registra una crescita del 4,3% (l’Istat specifica che la crescita è dovuta esclusivamente alla componente immigrati).
Il lagonegrese
(tutti i comuni da Maratea a San Paolo Albanese) registra un calo del 7% e la forbice va da -0,77% (Senise) fino a -26,44% (San Paolo).
L’analisi condotta su 26 comuni (vedi tabella) indica che, per 10 di questi, il calo demografico è stato superiore al 10%, per 3 (San Paolo, Calvera e Castronuovo) è stato superiore al 20%.
Limitando l’indagine ai comuni con più di 2.000 abitanti, il calo risulta più contenuto ed è pari al 5,2%; si collocano nettamente sotto la media Latronico (-10%), Rotonda (-9,5%) e Viggianello (-10,74%).

Analizzando la distribuzione della popolazione per fasce di età emerge che Francavilla e Senise, i comuni che hanno registrato il migliore andamento del decennio, presentano una notevole concentrazione demografica, addirittura superiore alla media nazionale, nelle fasce di età a maggiori potenzialità(0-39).
Invece nei paesi in cui il calo demografico è stato più consistente (Latronico, Rotonda, Lagonegro e Viggianello), la concentrazione, sempre nelle fasce 0-39, risulta più bassa e inferiore alla media nazionale.
Nei comuni sotto i 2.000 abitanti é molto netta la prevalenza demografica nelle fasce di età 50-89, con picchi (60%) a Carbone e a San Paolo (a Francavilla, invece, siamo al 42%).
I Comuni con più ultracentenari (sempre in rapporto al totale) risultano San Paolo, Cersosimo, Calvera, Carbone e Teana.
Come nel resto del paese, anche nel Lagonegrese si registra una significativa crescita di immigrati, soprattutto nei comuni di Francavilla, Senise e Lauria.
Il numero totale supera le 1.000 unità, contro le 200 del 2001.
La percentuale di immigrati èleggermente inferiore alla media regionale (1,8% contro 1,4% del lagonegrese).
E’ molto difficile fare un’analisi dei flussi migratori in entrata e in uscita di tutti i paesi (richiederebbe una approfondita ricerca sul territorio); i dati consentono però di fare alcune semplici considerazioni:
- i paesi di piccolissime dimensioni (sotto i 1.000 abitanti), in assenza di eventi oggi non prevedibili, sono destinati a trasformarsi in borghi o borghetti entro la prossima generazione;
- nei paesi di medie dimensioni, che presentano saldi stazionari o leggermente in calo, il fattore immigrazione diventerà sempre più rilevante.
Le politiche sociali e di integrazione assumeranno, pertanto, un aspetto sempre più centrale nell’agenda politica dei territori.
