Oreste Roberto Lanza
La Regione Basilicata per …. Valorizzare il turismo, l’enogastronomia e in ultimo . ma solo in ultimo, l’Ambiente,
ha elargito una somma pari all’incirca 5 milioni di Euro.
Precisamente 4.695.000,00 con contributi all’APT pari all’incirca a 200.000,00
Sembra che il comune di Montescaglioso abbia ricevuto delle”donazioni” pari a E 20.000.00 per aggregazioni etnofolk; Satriano di Lucania, sempre con la stessa voce, ne abbia ricevuto di più, cioè 24000,00; Matera 60000,00 e Lauria infine, non si è capito se sono 11000,00 o 60000,00 (Lauria folk festival.) e tanto per gradire 125000,00 per Maratea per festeggiare ENDLESS DIVING-STEP 36
Solite insinuazioni o chiacchiere di corridoio. Mi pare giusto dubitare; pensare male si fa peccato, però altri vorrebbero leggere la delibera n°980 del 4 agosto 2014.
Se i soldi si sono spesi, leggendo la delibera, si fatica a capire i criteri di distribuzione: questa, e non quell’iniziativa.
“ Radio muraglione” dice che i palati accontentati sono ben 316; sembra sia stata una commissione, di fini esperti, che ha selezionato accuratamente le zone e i paesi da finanziare.
La delibera letta attentamente non appare chiara.
Dal documento emerge che a essere finanziati devono essere
eventi in grado di catalizzare l’attenzione “ per risonanza a livello nazionale “; invece, i denari sono stati elargiti per iniziative a valenza turistica con un richiamo solamente locale.
Eh sì! perché in tempi di crisi, se non puoi spendere manco per mangiare, a questo punto, ci pensa la tua Regione chiedendoti di spostarti di appena qualche kilometro e mangiare qualche tipicità locale in un ristorante all’aperto dal nome “ FATEBENEFRATELLI”.
Il vizio mai si perde diceva un buon francescano di mia conoscenza.
I soldi a pioggia, per qualcuno di una vecchia e anacronistica struttura centralistica di partito, portano voti e speranze di elezioni per qualche desaparecidos o viandante di periferia.
Ci sono eventi finanziati che mettono i brividi anche a qualche Santo.
“ Azione a regia regionale “ (che significa ?), costo da 55000,00 a 442.000; Secondo 50° ANNIVERSARIO DEL Vangelo Matteo
di Pasolini costo, qualcosa di meno: 250.000,00; Il fagiolo di Sarconi, con la crisi ha sopportato una riduzione di prezzo: 15.000,00.
Vale di più il pecorino di Filiano, 30.000,00 che quello di Moliterno, e 5.000,00.
Amiamo più i formaggi che il vino: San Giorgio Lucano, per le “vie del vino “appena e 2000,00.
Il precisino di turno si affetta a dire che tutti questi euro sono fondi comunitari (fondi fesr 2014-2020) dati alla regione per promuovere il territorio.
Eppure la Lucania ha ben oltre settantasette prodotti agroalimentari tradizionali che sono evidenziati nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali realizzato a giugno 2013.
Perché non chiedere le collaborazioni di comitati e associazioni che operano nel settore?
Mi torna in mente il Sambuco di Chiaromonte, l’agnello delle dolomiti Lucane, il miele lucano ….la pasta fresca lucana, il vino di Roccanova, il casieddo….la fragola di Metaponto, i salumi di Picerno, l’aglianico, ..il peperone di Senise ……la farina di grano duro “ senatore” di Matera…..
Tutti, in età adolescenziale, abbiamo appreso, che, ideato un programma, si vedono i soldi disponibili e si studiano i criteri per spenderli con l’intento di un lucro benefico per tutta la comunità.
Notizia di qualche giorno è che il 49% dei Lucani vive sotto soglia di povertà.
Promozionare un territorio può significare far crescere l’economia del territorio dando vigore all’occupazione …non precaria (quella stagionale proveniente anche dalle sagre.) istituzionalizzando un trend di crescita di occupazione forte con un aumento costante dei consumi.
Le molte associazioni di enogastronomia, con quelle ambientali e turistiche possono dare una svolta alla Regione Basilicata per il prossimo futuro?
I 4.695.000,00 sono un primo gettito di euro che provengono dai fondi comunitari chiamati fondi FESR
Altri euro sono contenuti in questo “serbatoio” che si esaurirà in una programmazione di spesa fino al 2020.
I fondi Fers appaiono un’idea di partenza per creare vera occupazione nell’ambito strategico della Basilicata che è il turismo, l’ambiente e, soprattutto, l’enogastronomia dove al momento il territorio sembra avere pochi rivali.
Le cooperative che gestiscono strutture turistiche, che animano villaggi sulle zone di mare, agriturismi a conduzione famigliare che danno da mangiare a quantità innumerevoli di turisti che vengono nei paesi per assaporare alimenti di qualità vera (da far diventare prodotti di origine controllata), sono una concreta risorsa? .
Agenzie turistiche, cooperative di gestione, strutture alberghiere, ristoranti di famiglia, l’intera filiera agricola del territorio con associazioni varie di settore possono dare un nuovo impulso a una vera economia reale stabile e produttiva?
In sintesi: il pecorino di Filiano si mangia a Filiano, dove si potrebbero creare strutture per riposare, mangiare o solo assaggiare il prodotto; il vino di Roccanova, si potrebbe assaggiare e acquistare in cantine specializzate del paese stesso, dove trovare dipendenti formati che oltre a svolgere attività commerciale istruiscono il cliente con dati storici del prodotto.
Si può sostituire la sagra con un modo vero di pubblicizzare e consumare i prodotti tipici in un contesto in cui viene utilizzata manodopera stabilizzata?.
Da ricordare che la Lucania ha il Parco Nazionale del Pollino e quel lucano-Val D’agri- lagonegrese.
Non dimenticare le grandi manifestazioni storiche (come quello sul Brigantaggio a Brindisi di Montagna tanto per dirne una) recuperando il patrimonio storico del territorio per inserire altri lavoratori formati e specializzati.
Qui i fondi potrebbero creare altra occupazione stabile.
I Fondi Europei non per speculare ma per investire.
Se cosi è, cosa si aspetta?
Perché spendere denari a pioggia senza frutto?
Si può condividere una spesa concordata e coordinata tra tutti gli attori principali del territorio?
Una programmazione coordinata e partecipata nell’interesse di tutti e per tutti e cosa fattibile?
Il 2020 sembra non tanto lontano.
La sensazione è se non li spendiamo la Comunità Europea li utilizzerà in modo diverso.
Se li utilizziamo per il solo assistenzialismo; nel prossimo futuro la soglia di povertà potrebbe alzarsi oltre il 50%.