Filippo Di Giacomo
La ballata di Irina
Vende l’amore ai bordi dell’ostello
di là dal borgo in periferia
Irina, la bella ninfa di Timisoara
costretta dalla Mala a far la grana.
Sogna che un giorno arrivi un cavaliere
vestito d’azzurro in sella al suo destriero
che possa amarla di un amore vero
e poi portarla via nel suo maniero.
Ma uno stridulo gemito di freni
e l’arrogante rutto di un motore
profanano il suo sogno all’imbrunire.
Un rozzo sátiro bardato da centauro
l’abborda lungo il ciglio del sentiero:
«Monta, mia principessa, andiamo a fare un giro?»
(E’ troppo ripugnante , non è il mio cavaliere,
pensa delusa Irina, non è il mio salvatore.)
«Stasera non si può. Aspetto un altro ( un altro cavaliere).»
Tac
fulminea luccica una lama al lume del lampione.
Un grido breve…
Poi lo stridere di ruote sull’asfalto
che si dilegua rapido…nell’ombra della sera.