La ballata di Irina

La ballata di Irina

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Vende l’amore ai bordi dell’ostello

di là dal borgo in periferia

Irina, la bella ninfa di Timisoara

costretta dalla Mala a far la grana.

Sogna che un giorno arrivi un cavaliere

vestito d’azzurro in sella al suo destriero

che possa amarla di un amore vero

e poi portarla via nel suo maniero.

Ma uno stridulo gemito di freni

e l’arrogante rutto di un motore

profanano il suo sogno all’imbrunire.

Un rozzo sátiro bardato da centauro

l’abborda lungo il ciglio del sentiero:

«Monta, mia principessa, andiamo a fare un giro?»

(E’ troppo ripugnante , non è il mio cavaliere,

pensa delusa Irina, non è il mio salvatore.)

«Stasera non si può. Aspetto un altro ( un altro cavaliere).»

Tac

fulminea luccica una lama al lume del lampione.

Un grido breve…

Poi lo stridere di ruote sull’asfalto

che si dilegua rapido…nell’ombra della sera.

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