Armando Lostaglio
Al Festival del Cinema di Berlino, in corso in questi giorni (15 – 25 febbraio), è presente il regista e produttore Carlo Fusco, potentino di origine ma americano di adozione. Porta in vetrina tre suoi recenti film, non già in concorso, bensì presentati alla borsa-mercato del Festival.
Lo abbiamo sentito prima di partire per l’importante kermesse cinematografica, fra le più importanti del mondo. Fusco, di quali film si tratta? I miei due film a Berlino li rappresenta la ITN DISTRIBUTION e sono entrambi da me diretti: si tratta di THE SLIDER con Bruce Davison (che ha avuto una nomination all’Oscar per altro film), Ieva Lykos, Tom Sizemore , Daryl Hannah , Maia Morgenstern (già nel cast di “The Passion” di Gibson) e Hal Yamanouchi. Il film è già uscito in diversi paesi, fra questi STATI UNITI e CANADA con la Sony Pictures. Paesi dove il film ha ottenuto entusiasmanti consenti di critica e di pubblico.
THE SLIDER è stato girato in lingua inglese nel nord della Romania, è prodotto dalla WIND OF CORLEONE FILM (di cui sono amministratore) e coprodotto dalla società romena GPF. Uscito negli Stati Uniti circa un anno fa e distribuito sul territorio Americano dalla SONY e dalla ITN, è successivamente uscito in Canada e Sud America; ora sta avendo la distribuzione anche in Europa e presto sarà anche nel circuito Italiano.
L’altro film? E’ KIDNAPPED IN ROMANIA con Michael Madsen , Paul Sorvino , Maia Morgenstern , Yoon C. Joice, Abraam Fontana , Andrea Stefancikova , Gouchy Boy. Anche questo è stato girato in Romania, viene distribuito all world dalla ITN DISTRIBUTION, ed è già uscito in molti paesi nel mondo. E’ stato da me diretto oltre che prodotto. Il protagonista italiano è Abraam Fontana che ha anche prodotto con me il film. Ci faccia una breve sinossi di KIDNAPPED IN ROMANIA –
Due giornalisti Italo-Americani si trovano in Romania per un reportage turistico, vengono rapiti da una famiglia alquanto particolare, causa del rapimento è un vecchio conto in sospeso che pende fra il rapitore e il padre della giornalista. Una buona vetrina per un regista e produttore lucano che si mette in luce anche e soprattutto negli Stati Uniti? – Certo, ne vado orgoglioso. Inoltre, sono presente a Berlino anche con un documentario su Salvatore Giuliano da me prodotto e diretto da Ieva Lykos. Il film parla di tutte le vicissitudini legate al noto bandito siciliano. Nel documentario abbiamo reperito documenti inediti e rivelazioni sconvolgenti, molte delle quali sono ancora coperte dal Segreto di Stato. Si tratta certamente di una operazione alquanto coraggiosa svolta dalla regista-giornalista. Fra gli intervistati figura la giornalista Stefania Limiti, Carlo Ruta, Fabio Delicato e il nipote di Salvatore Giuliano , Giuseppe Sciortino Giuliano. Qual è il titolo del documentario? – “Il padrino del bandito” è il titolo: tratta la vita del bandito siciliano Salvatore Giuliano e le tragiche situazioni che si vennero a creare attorno a lui: dalla politica alla terribile strage di Portella Della Ginestra, agli interessi americani all’inizio della Guerra fredda. La storia, dopo 63 anni, è ancora sotto tutela del Segreto di Stato in Italia: peraltro un segreto di stato non può durare più di 30 anni. Che idea si è fatto di quelle drammatiche vicende? – “Il Padrino” è il responsabile “spirituale” del bandito e del suo destino. In particolare del massacro di Portella della Ginestra e la morte presunta. Pare che vi siano ancora dei politici coinvolti. Pertanto, Giuliano, coautore di Sicilia e autonomia, mette l’impronta su una sporca Repubblica e l’annessione della Sicilia all’America di Truman. Giuliano è visto dalla Storia come un assassino, un eroe e persino un bandito romantico. Aver girato un documentario con una descrizione completa del personaggio, sono certo che contribuirà a scoprire alcune verità che vengono ancora ignorate. Ha già avuto una distribuzione? – Sì, il documentario è da poco uscito in America e Canada, South Africa, Ireland, Australia, New Zealand and the Scandinavian countries (Iceland/Finland/Denmark/Norway/Sweden).