Ernesto Calluori
Partire dalla fine è il punto di inizio del libro fortemente empatico di Antonio Capuano “L’ Autore allo Specchio” con la prefazione del Prof. Francesco D’ Episcopo. In questo libro, scritto con la tenacia del testimone e la passione dello scrittore, Antonio porta in evidenza e ricompone i suoi percorsi di vita.

E’ un libro che è tanti libri insieme: uno racconta delle vicissitudini della Basilicata, l’ altro gli sguardi dei “notabili” e i silenzi del “ceto medio” o l’ altro ancora che descrive luoghi “di una volta animati e poi, morenti” per una mutata condizione abitativa, da cambiare la morfologia dell’abitato. I luoghi abbandonati non muoiono mai perché si solidificano nella dimensione della memoria di coloro che vi abitavano da costituire un forte elemento di identità e di appartenenza. Un libro pieno di spunti di riflessione con un ricco apparato autobiografico con racconti di esperienza vissuta – il primo lavoro all’età di otto anni per apprendere il mestiere di barbiere e dopo quattro anni di bottega in Svizzera per cambiare lavoro – e incontrare nuova gente per coltivare le sue passioni che erano leggere e scrivere.

” Antonio Capuano
Se, come è giusto che sia, le sue posizioni possono essere quì e là confutate e messe in discussione, il libro di Capuano si candida autorevolmente tra i migliori pubblicati, quest’anno da autori lucani e andrebbe ampiamente letto e discusso. Questo libro tra le mie mani da alcuni giorni l’ho letto avidamente come una storia che affascina e ti coinvolge a differenza degli altri suoi libri quantunque meritevoli. L’ Autore ricorda, racconta e documenta con una tenerezza nostalgica fatti e immagini finalizzati ad un riscatto della regione Basilicata. Ognuno di noi ha il proprio passato chiuso dentro di sè come le pagine di un libro di cui gli amici possono solo leggere il titolo e non gli altri accadimenti che fanno volume.