Giuseppe Di Giacomo

Raffaele Ciasca, nato da Antonio e Maria Donata Vucci, frequentò, dopo le elementari, il seminario di Ascoli Satriano (FG) e il liceo presso l’istituto “Salvator Rosa” di Potenza. Cresciuto con le idee di Gaetano Salvemini e di Giustino Fortunato, con il quale strinse un intenso rapporto di amicizia.
Continuò gli studi di Lettere all’Università di Napoli, si trasferì poi a Firenze dopo aver conosciuto Gaetano Salvemini.
Si laurea nel 1913 in Lettere, discutendo la tesi “L’Origine del programma per ‘l’opinione nazionale italiana’ del 1847-1848”. Fu chiamato alle armi, partecipò alla prima guerra mondiale da Ufficiale di Artiglieria, fu decorato con la Croce di Guerra al Valor Militare.

Ricca fu la sua carriera, dopo la grande guerra si laurea in Giurisprudenza nel 1919, presso l’Università di Urbino, diventa professore di Storia moderna al Magistero di Messina, in seguito all’Università di Cagliari, poi a Genova ed infine alla Sapieza di Roma dove insegnò Scienze Politiche, durante la seconda guerra mondiale insegnò presso l’Università Cattolica di Milano, Storia Economica.
Sposò nel 1922 la scrittrice Carolina Rispoli da cui nacquero tre figli: Maria Amalia nota Archeologa, Antonia ed Eugenio.
Scrisse molti libri, uno dei quali “momenti della colonizzazione in Sardegna nel secolo XVIII” attira l’interesse di Antonio Gramsci, dalle sue opere traspare forte il suo meridionalismo.
Fu presidente tra il 1950 e il 1967 Istituto per l’Oriente, e il Centro per le Relazioni Italo-Arabe, dal 1951 fu a capo dell’Istituto Storico Nazionale per l’Età Moderna e Contemporanea, dal 1956 membro della prestigiosa Accademia dei Lincei.
Sposa l’ideologia del Partito Liberale, si candida all’Assemblea Costituente nelle file dell’Unione Democratica Nazionale capeggiata da Francesco Saverio Nitti ma non viene eletto. Nel 1948 nelle file della Democrazia Cristiana nel collegio di Melfi viene eletto Senatore della Repubblica, viene rieletto nel 1953 e nel 1957. Iscritto al Movimento Federalista Europeo, componente dell’Unione Interparlamentare, è nominato rappresentante del Senato nella Commissione presso l’Unesco.
Muore nella sua casa in Roma il 18 luglio 1975.

L’onorevole Peppino Molinari, quale attento ed instancabile osservatore dei personaggi che hanno fatto la storia della Lucania, ha così sintetizzato un suo ricordo del Sen. Raffaele Ciasca, in questo giorno in cui ricorrono 44 anni dalla sua scomparsa:
il Prof. Sen. Raffaele Ciasca uomo di grande cultura, ricercatore appassionato, studioso profondo del Mezzogiorno e della Basilicata. Eletto Senatore nel collegio di Melfi dal 1948 al 1958 nelle liste della Democrazia Cristiana (nella foto a Venosa tra il Sen Vincenzo Leggieri e l’on Emilio Colombo) svolse una intensa e proficua attività parlamentare soprattutto nel settore della istruzione. Insegnò in diverse università italiane, fu presidente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Medaglia d’oro per la cultura, accademico dell’Accademia dei Lincei e Presidente dell’istituto storico nazionale per l’età moderna e contemporanea. La vita di Ciasca fu tutta dedicata al servizio della cultura e dello studio della sua terra. I lucani ed in particolare quelli del Vulture-Melfese non possono dimenticare una figura di così primo piano quale è stato Raffaele Ciasca.
(Rionero in Vulture, 26 maggio 1888 – Roma, 18 luglio 1975)