Ernesto Calluori
Bettino Craxi, da Hammamet in una intervista al “TEMPO “ di Roma profetizzava che l’Italia dell’arte, della cultura e della natura, il Paese più bello del mondo era entrato in un tunnel nero da cui non si intravedeva la via d’uscita. Aggiungeva
“le cose in questi anni sono peggiorate sotto molti aspetti. E’ cresciuto l’impoverimento. La disoccupazione è aumentata. La criminalità dilaga. In Europa, ai tempi di un certo Craxi, eravamo, invece, il paese di testa“.
Infatti, quando queste certezze vengono meno, si assiste alla frammentazione della società del sistema Paese. Il termometro dell’economia segna febbre alta. Il fisco tormenta il ceto medio, miseria e disoccupazione vanno a braccetto. Su giovani e lavoro i numeri ci dicono che siamo in ritardo rispetto agli altri Paesi europei e su questo aspetto va data assoluta priorità.
Su alcune emergenze, come la povertà e mancanza di lavoro è stato introdotto il reddito di cittadinanza. Un provvedimento per contrastarla non è sufficiente ma occorre un ampio orizzonte sistemico. La povertà e le diseguaglianze vanno affrontate attraverso molteplici fronti nei diversi campi che segnano evidenti ritardi. Non è difficile avvertire, ad esempio, come il problema dell’immigrazione che affligge le popolazioni costrette a sfuggire vuoi alle devastazioni degli invasori, vuoi perché perseguitati dal regime politico vigente, o la ricerca di un lavoro non ha ancora raggiunto la sua giusta dimensione a livello europeo. Questo tema ci porta ad osservare che il problema dell’immigrazione come si è sviluppato va affrontato seriamente avendo ben chiari tre “pilastri: rimpatri, gestione dei flussi e integrazione”. Intanto, sui migranti si sta voltando pagina accelerando le procedure di rimpatrio in quattro mesi per coloro che non hanno diritto di stare nel nostro Paese.
Non c’è nessuna emergenza sbarchi contrariamente a quanto si afferma. La titolare del Viminale Luciana Lamorgese resta prudente giacché l’immigrazione è un problema strutturale e nessuno possiede la bacchetta magica. Inoltre, sui presunti fondi del Viminale finiti ai lager libici, il Ministro Lamorgese ha dichiarato “verificheremo“. “Sono abituata a parlare dopo che ho esaminato le carte“. Dal Capo della polizia Franco Gabrielli si registra una critica ai Decreti Sicurezza riguardanti le multe alle Ong impegnate nel soccorso dei migranti nel Mediterraneo, contro le quali si era espresso anche il Presidente della Repubblica contestualmente alla firma della legge di conversione del Decreto Sicurezza bis. Questo Decreto è ampiamente sproporzionato rispetto alla situazione della sicurezza in Italia tant’è che il consenso su Salvini si fondava sulla paura che è riuscito ad alimentare, narrando una Italia che non esiste e rispondeva più a esigenze elettorali della Lega per raccogliere voti che a bisogni sociali.