Importante appuntamento culturale a Ruvo del Monte: Nicola Coccia presenta il suo libro su Carlo Levi

Giovedì 14 novembre alle ore 18.30, presso il Circolo Parrocchiale ANSPI di Ruvo del Monte, lo scrittore e giornalista fiorentino Nicola Coccia presenterà il suo libro “L’arse argille consolerai”, vincitore del “Premio nazionale Carlo Levi” nel 2016, in cui racconta la storia di Carlo Levi, dal confino ad Aliano (MT) alla Liberazione di Firenze, attraverso testimonianze, foto e documenti inediti.

Nicola Coccia

Alla presentazione, organizzata dal Museo Parrocchiale e dalla Pro Loco di Ruvo del Monte, con il patrocinio del Comune, interverranno: Raffaele Mira, assessore alla cultura; Gerardo Graziano, startupper e produttore cinematografico; Armando Lostaglio, giornalista e critico di cinema; Aurelio Pace, avvocato e presidente Forma Pop.

Nicola Coccia ha iniziato la carriera di giornalista nel 1966; dopo varie collaborazioni, per oltre trent’anni ha lavorato al quotidiano “La Nazione” di Firenze, occupandosi dei principali fatti di cronaca della città toscana. Ha scelto anche Ruvo del Monte come tappa del suo nuovo, breve giro di presentazione in Basilicata – dove ritorna dopo sei mesi – di questo importante lavoro, giunto alla seconda edizione (2018) arricchita da nuovi materiali, e nato dopo sei anni di ricerche su Carlo Levi, scrittore, medico e pittore nato a Torino nel 1902 e considerato tra i più significativi narratori del Novecento. Il regime fascista nel 1935 lo confinò ad Aliano, sperduto paesino lucano al quale restò poi legato indissolubilmente, tanto da esprimere la volontà di esservi sepolto; e la sua tomba si trova nell’angolo dove era solito fermarsi a dipingere. Dell’esperienza del confino Carlo Levi raccontò nella sua opera più celebre, “Cristo si è fermato a Eboli”, libro che ha segnato un’epoca, scritto di getto nel 1945 in un appartamento di Firenze, sotto l’occupazione tedesca.

L’arse argille consolerai
L’arse argille consolerai

Dopo la grazia nel 1936, e il trasferimento per qualche anno in Francia, Levi rientrò in Italia: partecipò attivamente alla vita politica di Firenze e fu tra gli artefici della sua Liberazione.

Il titolo del libro di Nicola Coccia – “L’arse argille consolerai” (Edizioni ETS) – è tratto dal verso di una poesia che Carlo Levi scrisse durante il confino, dedicandola a Paola Olivetti, la donna amata. Il volume del giornalista, oltre alla ricostruzione delle vicende di Carlo Levi attraverso ricerche minuziose negli Archivi di Stato e contatti con persone che lo avevano conosciuto e incontrato, è ricco di fotografie, molte delle quali inedite: fra queste, anche quella con Michele Mulieri, l’anarchico di Grassano, il quale gli disse che neppure Cristo era sceso fin lì ma si era fermato 140 chilometri più a nord, a Eboli, suggerendogli così il titolo del suo capolavoro.

Un lavoro importante e di estremo interesse, quello di Nicola Coccia. Un altro grande evento culturale, a Ruvo del Monte.

Lina Spedicato

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