Ernesto Calluori
C’erano una volta due amici, Luigi e Salvatore… Potrei cominciare cosi questa breve recensione sul volumetto che racchiude un centinaio di componimenti scritti, per legarli agli autori Luigi Costanza e Mariano Salvatore, che si sono ritrovati nel corso della loro vita per condividere una loro passione: la poesia breve ovverosia l’haiku.
Nata in Giappone si differenzia dalla poesia occidentale per la struttura che vede la successione di tre versi secondo lo schema 5-7-5. La caratteristica è la brevità con cui si riesce ad esprimere pensieri profondi in soli in quei tre versi. Ci sono quelli dedicati all’amore, ai sentimenti in generale o quelli che fanno riflettere sulla nostra esistenza.
La tanka (breve poesia) si compone di cinque versi secondo lo schema 5/7/5/7/7. L’essenza vitale è la bellezza che il poeta riesce a trovare nella quotidianità e nella immediatezza. I temi trattati sono quelli dell’Haiku: la natura, l’amore, e ogni cosa che colpisce la sensibilità dell’autore. In tale scenario primeggia il nostro concittadino Luigi Costanza che con cinque versi condensa attorno immagini semplici che al tempo stesso ne rappresentano la sostanza e la forza.
Le parole hanno un senso profondo perché danno nomi autentici alle cose, agli uomini. Luigi Costanza ci offre un atto di fede ed è un testimone che pone l’accenno su varie tematiche che diventano autentiche e ci commuove. Ecco alcuni degli Haiku più belli di Gino, prescelti tra una miriade di quelli trascritti nel volumetto :
(Bolle) Rivedo l’iride/in bolle di sapone/che si dissolvono
(Magnolia) Al sol si desta/la magnolia e aspetta/piccioni in festa
(Amore) A me aggrada/ammirare il bello/nel tuo fulgore
(Il precario) Signore, sono un povero Cristo/ricco di fede/Gravo sui miei genitori/che sono pazienti e mi capiscono
